Il salvagente alla Cultura del «compera tre, paghi due»
La settimana della Cultura non offre più ingressi gratuiti, ma prezzi agevolati. Gratis solo i musei gestiti dalla Provincia
La Settimana della Cultura è una
delle iniziative che più qualificano il nostro Paese perché, come
ha giustamente detto stamattina l'assessore Panizza alla conferenza
stampa di presentazione delle iniziative, «non ha senso scrivere un
libro se nessuno lo legge, aprire un museo se poi nessuno ci
va».
L'iniziativa è partita dallo Stato, poi abbracciata da tutte le
realtà locali. E le 10 giornate dedicate in Trentino dimostrano che
la Cultura non è una cosa per pochi eletti.
Sono passati i tempi in cui i musei erano gelosi delle loro
giacenze museali e che a teatro il loggione era riservato alla
gente della strada.
Tuttavia oggi abbiamo scoperto qualcosa che ci ha lasciati davvero
perplessi.
Sfogliando il dépliant della «Settimana della Cultura» abbiamo
notato che a pagina 3, intitolata «Ingresso ai musei», ci sono tre
colonne.
Nella prima c'è l'elenco, appunto, dei musei.
Nella seconda i giorni e gli orari apertura.
Nella terza… i prezzi d'ingresso.
I biglietti sono a prezzo ridotto, come si legge, ma resta il fatto
che non sono gratuiti.
Scusi assessore Panizza, ma è vero che la maggior parte dei
musei ha l'ingresso a pagamento?
«La scelta spetta alle
singole amministrazioni. - Ha risposto, con un malcelato imbarazzo.
- Noi possiamo chiederlo, sollecitarlo, ma la decisione è
loro.»
Giovanni Mercadella, della Soprintendenza Archivistica per il
Trentino Alto Adige, ci ha invece mostrato il giornale
editato dal Ministero del Beni Culturali apposta per la Settimana
della Cultura.
«Questo è il titolo del nostro giornale. - Ha detto con malcelata
soddisfazione - Gratris ai musei.»
A pagina 42 del giornale c'è il Trentino Alto Adige, anche se non
tutte le strutture sono gratis.
Di sedici realtà museali, sette offrono l'ingresso gratuito, nove a
pagamento (ridotto).
I biglietti d'ingresso vanno dai 2 euro del Museo Tridentino di
Scienze Naturali ai 7 euro del Mart di Rovereto.
Il Museo della Guerra di Rovereto, per non sbagliarsi, non ha
aderito all'iniziativa.
In serata è poi giunto il comunicato che la «Torre Apponale» non è
a entrata gratuita come indicato in un primo momento in un
comunicato del Comune di Riva. D'altronde, nell'elenco del dépliant
della Settimana non sono riportate le iniziative dell'Alto
Garda.
In conferenza stampa abbiamo inevitabilmente chiesto che senso
potesse avere fare una promozione alla Cultura facendo prezzi
ridotti.
Che differenza c'è con il supermercato che propone il «compera
due che paghi tre»?
Si vogliono incrementare i consumi culturali grazie alle
promozioni?
Siamo del parere che non ci siano vie di mezzo. La Cultura o è
gratuita o è a pagamento. Nessuno chiede che venga regalata, anche
se lo gradiremmo, ma che senso ha chiedere un obolo di 2 euro
purché qualcuno vada al museo?
Comprendiamo in pieno l'impotente imbarazzo dell'Assessore e
l'amara soddisfazione del sovrintendente ministeriale. E d'altronde
abbiamo preso atto che i musei direttamente gestiti dalla Provincia
sono assolutamente gratuiti.
Ma riteniamo anche che il prossimo anno l'Assessorato alla Cultura
possa operare in due modi per ovviare a questa paradossale
incongruenza di una Provincia che per tutto il Paese è più ricca
della media nazionale e che si presenta avara nell'offerta
culturale.
O la Provincia si assume i costi degli introiti mancati per la
promozione della Settimana, oppure prende in diversa considerazione
quelle strutture che si dimostrano così poco sensibili
all'iniziativa.