Giovedì 30 luglio a Fondo presso la Sala della Cassa Rurale
«L'acquisto della biblioteca di Pia Laviosa Zambotti, archeologa, e la sua valorizzazione»
Pia Laviosa Zambotti.
Dopo la presentazione del progetto didattico realizzato con l'Istituto comprensivo di Fondo, proseguono le iniziative nell’ambito del «Progetto Pia Laviosa Zambotti» promosso dalla biblioteca omonima dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento.
Giovedì 30 luglio alle ore 21, a Fondo, presso la Sala della Cassa Rurale, si terrà l'incontro «L'acquisto della biblioteca di Pia Laviosa Zambotti, archeologa, e la sua valorizzazione» che sarà tenuto dal dott. Gianni Ciurletti, già Soprintendente per i beni archeologici di Trento.
La conferenza è compresa fra le iniziative per celebrare il 50° anniversario della morte della studiosa, organizzate con la collaborazione del Comune e della Biblioteca di Fondo, l’Istituto Comprensivo di Fondo, l’Associazione G.B.
Lampi e l’Azienda per il turismo della Val di Non e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Il prossimo appuntamento dal titolo «A Fondo, fra le due guerre. La vita, il dramma e l’archeologia di Pia Laviosa Zambotti» si terrà martedì 11 agosto, alle ore 21, presso la Sala della Cassa Rurale di Fondo con gli interventi dello storico don Fortunato Turrini e del direttore dell’Ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento dott. Franco Nicolis.
Il passaggio dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento delle competenze in materia di Beni e di Istituzioni culturali e i conseguenti provvedimenti legislativi adottati segnarono nei trascorsi anni ’70 un momento cruciale per la nostra autonomia.
Alla cultura veniva infatti assegnato un ruolo in ambito sociale ma anche economico di inusitata importanza, fino ad allora mai raggiunto ed anche in seguito poco avvicinato.
In questo contesto venne ad inserirsi, nel 1977, l’acquisto della biblioteca personale della studiosa trentina Pia Laviosa Zambotti, originaria di Fondo, cui restò sempre legata e dove trascorse periodi di vacanza e di riposo, rispettata e amata dai suoi compaesani.
Dal 1939 al 1965 libera docente di paletnologia all’Università di Milano, con grande caparbietà e impegno, superando ostacoli e difficoltà di varia natura, seppe distinguersi, come poche altre colleghe, in un campo tradizionalmente maschile, acquisendo notorietà e stima nel settore in ambito europeo.
A distanza di quasi 40 anni la biblioteca di consultazione e studio, creata dalla Soprintendenza archeologica attorno a quel nucleo portante e intitolata alla studiosa, si è ampiamente sviluppata e arricchita tramite acquisti ma soprattutto scambi di pubblicazioni con istituzioni analoghe italiane e straniere diventando centro ineludibile di riferimento per specialisti, studenti universitari, cultori della materia.
Con il «Progetto Pia Laviosa Zambotti» essa ha compiuto un ulteriore passo, aprendosi, nel corso dell’anno scolastico 2014 - 2015 a un pubblico non di nicchia, svelandosi ai ragazzi di Fondo, grazie all’appassionato impegno e alla preparazione delle insegnanti del locale Istituto comprensivo, che hanno così scoperto, a distanza di anni, la vita e le opere dell’illustre concittadina, dando vita ad un lavoro che si concluderà, a breve, con la stampa di un volume.
Nel corso della serata il dott. Ciurletti, ripercorrendo il passaggio e le fasi iniziali della gestione delle competenze in materia di Beni culturali da parte della Provincia autonoma, illustrerà l’importanza della biblioteca e dell’archivio personale, recentemente riordinato, della studiosa trentina.
Pia Laviosa Zambotti
Nata a Fondo nel 1898 e morta a Milano nel 1965, Pia Laviosa Zambotti fu una figura di rilievo nell’ambito della ricerca preistorica in Italia e in Europa.
Fu libera docente in Paletnologia all’Università di Milano dal 1939 al 1965 e insignita del premio della Classe di scienze morali, storiche e filologiche dell’Accademia nazionale dei Lincei nel 1955.
Ebbe rapporti con le massime personalità scientifiche e politiche del suo tempo, nonché con protagonisti della vita pubblica di quegli anni, sia in Italia che in ambito internazionale, come risulta dalla ricca documentazione conservata presso la biblioteca dell'Ufficio beni archeologici della Provincia di Trento a lei intitolata.
Personalità eclettica e poliedrica, è autrice di numerosi scritti e pubblicazioni.