L'ANPI per la giornata internazionale della donna

La Womens Day, nata nel 1908 negli Stati Uniti d’America, rappresenta nella storia le tappe della progressiva conquista della parità dei diritti fra uomo e donna.
La data dell’8 marzo fu scelta nel 1917 per ricordare in Russia la manifestazione delle donne per rivendicare la fine della Prima Guerra Mondiale e simbolicamente l’inizio della rivoluzione di febbraio.
In Italia, si è ritornati a festeggiare, l’8 marzo 1945 nelle zone liberate dai nazifascisti come impegno di lotta per la conquista dei diritti e in particolare il diritto di voto.
Le donne sono state fondamentali nel sostegno della Resistenza Italiana.
Non solo come supporto clandestino e di staffetta, ma anche come partigiane combattenti.
 
Furono 35.000. Quasi 3.000 morte in combattimento, quasi 5.000 per torture ed esecuzioni e 2.750 deportate nei Lager tedeschi. 16 medaglie d’oro fra cui tre giovani trentine Tina Lorenzoni, Clorinda Menguzzato «Veglia» e Ancilla Marighetto «Ora» – le più giovani d’Italia.
Grazie a questo contributo, le donne si sono guadagnate il diritto di voto e di eleggibilità a partire dal referendum Repubblica o Monarchia e i componenti l’Assemblea Costituente del 2 giugno 1946.
Nei decenni successivi, l’8 marzo ha rappresentato il simbolo delle battaglie femministe.
Un impegno di lotta culturale che deve proseguire ancora oggi, per la totale parità dei diritti, la lotta alla discriminazione e in primo luogo contro la violenza non solo in Italia ma in tutto il mondo.
Dobbiamo essere solidali e aiutare in ogni modo le donne che sono le prime vittime del fanatismo religioso, delle guerre in corso e di quelle che come migranti sfuggono al terrore per portare in salvo i propri figli e che l’Europa ha l’obbligo morale di aprire le proprie porte.
 
L’Anpi del Trentino l’8 marzo è presente:
- Al Liceo Linguistico Sophie Scholl ore 10.45: con la staffetta partigiana trentina Tosca Giordani e la presidente dell’Anpi di Rovereto Mara
- Al Liceo Scientifico Leonardo da Vinci ore 10.30 con l’ultimo Sonderkommando di Dachau Enrico Vanzini e il presidente dell’Anpi Sandro Schmid