Storie di donne, letteratura di genere/ 6 – Di Luciana Grillo
Un incontro speciale: Brunamaria Dal Lago Veneri e i suoi «Dodici incontri - Una vita»
Titolo: Dodici incontri. Una vita
Un’autobiografia intellettuale
Autore: Dal Lago Veneri Bruna M.
Editore Alpha & Beta 2012 (collana Travenbooks)
Pagine: 124, rilegato
Prezzo di copertina: € 11
Brunamaria Dal Lago Veneri è certamente la più nota intellettuale bolzanina, saggista, romanziera, pubblicista, traduttrice di grandi autori tedeschi (dai Grimm a Hesse e Mann), esperta di tradizioni popolari e di mitologie comparate.
Editorialista del Corriere della Sera e per i dorsi Trentino e Alto Adige, ha pubblicato romanzi, racconti, leggende per editori nazionali come Mondadori, Newton&Compton, Giunti.
Ha lavorato per radio e tv, ha condotto corsi presso Istituti scolastici di Bolzano e provincia.
Ogni incontro con lei è così «speciale» e nello stesso tempo così “normale” che rimane sicuramente nella memoria di tutti, perché è una grande affabulatrice che si lascia ascoltare senza alcuna fatica.
I temi che tratta sono i più vari, dalla scrittura tout court al ricordo, dalla scelta delle persone di cui parlare a considerazioni sul presente che si arricchisce con la memoria del passato e che è uno sguardo aperto sul domani.
Brunamaria sa comunicare la sua umanità, sa mettere in discussione i suoi pensieri, sa ascoltare, sa spiegare, convince chi ascolta che, secondo lei, «Scrivere è donare i propri ricordi a chi condivide il vizio della lettura».
Ma del suo ultimo piccolo/grande libro credo si debba assolutamente parlare perché è una raccolta suggestiva di testimonianze.
Ogni testimonianza diventa il racconto di un incontro.
Ogni incontro ci presenta una persona – più o meno nota – con la quale si entra direttamente in contatto, grazie alla scrittura limpida e forte di Brunamaria Dal Lago Veneri.
Si comincia con una dedica commossa ad Alexander Langer, che l’autrice ha conosciuto bene e di cui sente l’assenza.
È anche per lui che la Dal Lago Veneri dice «Commemorare serve, ricordare serve, scrivere serve»... E poi si procede con Hermann Hesse, «il pellegrino, il viandante, l’eremita», al centro del cui pensiero Brunamaria pone implacabilmente il concetto di patria, parola che in Alto Adige ha un significato certamente diverso da quello che gli si attribuisce nel resto d’Italia.
Gli incontri si snodano rapidi, ma richiedono al lettore attenzione e sensibilità: c’è il ritratto a tinte forti della Rachele di Cortina, ci sono protagonisti degli anni di piombo e del terrorismo sudtirolese, il Batistol della Val di Fassa, il collega del prof. Basaglia, e ancora Pasolini - e la sua solitudine, - Onassis - e il dono di un libro, - Carlotta - e la sua benedizione, - Mario Botta - e l’architettura.
L’autrice va avanti, tra certezze e domande senza risposte, racconta incontri che sanno di guerra, di resistenza, di martirio e, sempre, di patria e quindi di «alienazione, migrazione, nostalgia», di cieli infine in cui «le stelle piantano i loro pugnali nel fiume verde dell’oblio».
Ed è per vincere l’oblio che Brunamaria Dal Lago Veneri ha descritto i «Dodici Incontri» e che noi li leggiamo, rapiti e in qualche modo contagiati dal suo amore per la vita, per l’amicizia, per la parola scritta.
Brunamaria Dal Lago Veneri, Dodici Incontri – Una Vita, 2012 ed. Alpha Beta Verlag, Merano.
Luciana Grillo