Drodesera, 38ª edizione Supercontinent²
In programma martedì 12 giugno la preview con l’opera di teatro musicale Curon/ Graun di OHT con l’orchestra Haydn Orchester
©OHT - Curon Graun - Foto Fpro.it - 2018.
In programma martedì 12 giugno la preview di SUPERCONTINENT², la 38esima edizione di Drodesera, con l’opera di teatro musicale Curon/ Graun di OHT con l’orchestra Haydn Orchester, per la prima volta in scena a Centrale Fies, a cui si accederà direttamente da una delle piste ciclabili più belle del Trentino, quella tra il lago di Garda e la Valle dei Laghi.
OHT si confronta con il teatro musicale ispirandosi alla musica di Arvo Pärt. In scena è ritratto un paese affogato, dove il suono della campana -tipico dello stile tintinnabuli di Pärt- fa emergere con veemenza le forze invisibili del paesaggio alpino.
Lo spettacolo parte dai rintocchi fantasma del campanile del lago di Resia per congiungere lo spettatore a una rinnovata struttura narrativa del teatro musicale in cui l’evacuazione coatta del piccolo paese di Curon diventa l’espediente narrativo per riavvicinare il teatro alla sua radice più profonda.
Il progetto di Office for a Human Theatre -OHT- anticipa molte delle tematiche che saranno approfondite in questa edizione del festival.
Dal 20 al 28 luglio a Centrale Fies si incontreranno performer, artisti, filosofi, curatori, sound designer, architetti, ricercatori, registi in procinto di riappropriarsi tanto delle tradizioni e dei simboli quanto del proprio futuro, aprendo nuove visioni, cambiando di posto alle cose, producendo biodiversità e complessità di segno, di contenuto, di nuovi sguardi in nuove terre compiendo atti sciamanici.
SUPERCONTINENT², titolo di questa edizione del festival, è un vero e proprio sequel dell’edizione 2017, pensato per sviscerare e raccontare al pubblico tematiche legate al territorio, ai confini che si sciolgono immaginando un altrove, percorrendo mappe, cambiando scenario ancora una volta, come in una carte du tendre nella quale abbiamo assegnato toponimi.
SUPERCONTINENT² è la nascita di una nuova Pangea, data dai movimenti geologici e dalle tratte migratorie così come dall’intrecciarsi delle discipline e delle arti.
SUPERCONTINENT² è una terra in espansione, in movimento perpetuo che non cessa di generare domande, ipotesi, spostamenti, incontri inaspettati.
In quest’anno di residenze artistiche, produzioni e progetti, Centrale Fies non ha smesso di porsi domande incendiate dalla scorsa edizione.
Come si organizza lo spazio attorno a un centro propulsore di immaginari e pensieri liminali e laterali? Dove finiscono le narrazioni minori? I confini sono linee immaginarie, possono le nuove pratiche artistiche spostarli, ridefinirli, annullarli?
A seguire il 7 luglio l’opening della mostra antologica di Giovanni Morbin, artista concettuale che negli ultimi anni ha condotto una ricerca sulla natura di forma e immagine concretizzata da atomizzazioni di oggetti comuni come ideale riordino artistico del mondo.
Nell’ambito del percorso di valorizzazione e storicizzazione della performance, Centrale Fies dedica un approfondimento a Giovanni Morbin (Valdagno, 1956) a cura di Denis Isaia.
Per la prima volta una vista d’insieme racconta uno dei più evoluti interpreti della scena comportamentista italiana.
Scandito dalla riproposizione di alcune fra le azioni più note, il progetto espositivo prende spunto da un nucleo di opere pressoché inedito degli anni ’70 e ’80, fino a giungere alle prove più recenti e raccontare una complessa vicenda di mutuazione fra i diversi linguaggi delle arti che ha al centro il corpo e il comportamento.
L’apertura della mostra sarà anticipata dalla performance Il giro del Mondo con partenza da fermo (Movimento con passo falso), il 29 giugno.
A dare il via al festival dal 20 al 22 luglio sarà la sesta edizione di LIVE WORKS Performance Act Award la piattaforma dedicata alla performance art nella quale Centrale Fies continua a rinnovarsi stravolgendo le regole dei premi, trasformando i selezionati in vincitori e la giuria in board curatoriale network utile al lavoro dell’artista e a seguire, fino al 28 luglio, una programmazione artistica capace di restituire la ricerca contemporanea sul teatro e sulle arti performative.