L'orgoglio dello 0,25% del bilancio alla cooperazione internazionale

L'assessora Sara Ferrari: «Il Trentino ha bisogno più di prima di essere dentro la cooperazione internazionale»

Sara Ferrari, assessora all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo della Provincia autonoma di Trento è intervenuta all'apertura del convegno - alla facoltà di Sociologia - dal titolo «Cercavamo la Pace - Mobilitazione civica e politica internazionale» organizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso, Centro Europeo di Eccellenza Jean Monnet - Università di Trento e Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale in collaborazione con Università di Genova, Fondazione Museo storico del Trentino, Museo Storico Italiano della Guerra, Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli, Associazione ADL a Zavidovici e Comitato Padova con i Balcani.
«Il Trentino, forte della sua autonomia e delle sue caratteristiche, e senza autoreferenzialità – ha detto, – ha bisogno più di prima di essere dentro la cooperazione internazionale.»
 
E' possibile un attivismo civico dal basso nella politica internazionale? Questa la domanda attorno alla quale si è dibattuto a vent'anni dalla grande mobilitazione di solidarietà popolare con i Balcani che attraversò l'Europa e a partire dalla presentazione dei risultati finali della ricerca «Cercavamo la pace».
Nel congratularsi per i risultati raggiunti l'assessora Ferrari ha ricordato come quella della cooperazione internazionale sia, per il Trentino, «una lunga e consolidata storia».
 
«Oggi – ha continuato l'assessora Ferrari – siamo di fronte a una evoluzione radicale del concetto stesso di cooperazione internazionale, la UE ha intrapreso una strada nuova, con nuovi strumenti e nuovi finanziamenti e la nuova legge nazionale, di agosto, impone anche a noi di aggiornare il nostro modo di fare cooperazione.
«Sia chiaro che non si rinnega nulla e che è a partire dall'esperienza di questi anni - della quale proprio il convegno di oggi diventa un significativo momento di memoria, riflessione e ulteriore stimolo - che si costruisce una nuova pista.
«280 associazioni trentine impegnate sul fronte della cooperazione, il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale, l'Osservatorio Balcani e Caucaso: il loro è un lavoro prezioso che ci aiuta a capire il ruolo della cooperazione e ci permetterà di reindirizzare la nostra azione.
«Voglio qui ricordare anche due esperienze di cooperazione di comunità: quella in Mozambico, che data ormai da 14 anni e quella del tavolo dei Balcani.»
 
«Noi vogliamo sfruttare le opportunità della nuova legge – ha concluso l'assessora Ferrari – e delle nuove regole per capire quale ruolo e quale spazio potremo avere.
«Rimane certo l'impegno politico, per l'intera legislatura, di mantenere lo 0,25 per cento del bilancio provinciale destinato a questo settore.
«E rimane significativo e basilare il lavoro condotto con ricerche, come quella che viene oggi presentata qui, che ci possono indicare come progredire nel nostro modo di fare cooperazione.
«Perché è da consapevolezza e informazioni autentiche che partono decisioni e interventi, che possiamo avere un quadro più reale ed oggettivo, che ci aiuti a capire come possiamo essere presenti.»