Gli scavi di Pompei vietati ai turisti di Natale

Il Ministero non ha i soldi per pagare gli straordinari – Come gli Uffizi a Ferragosto

Il Ministro Franceschini, quando era venuto al Mart di Rovereto a inaugurare la mostra sulla Grande Guerra, aveva detto che il suo ministero è quello «economicamente più importante».
Si riferiva al patrimonio artistico del nostro Paese, che è certamente il più importante del mondo.
Va sfruttato e non solo nei metodi tradizionali, quelli degli ingressi ai musei e alle giacenze culturali in genere. Ma qui siamo lontani anche dagli introiti derivanti dai semplicissimi biglietti d’ingresso.
Ci riferiamo alla chiusura degli scavi di Pompei proprio nel giorno di Natale, con prenotazioni turistiche un po’ da tutte le parti. Pullman che sono tornati indietro, lasciando presso gli sfortunati avventori un ricordo che danneggia tutta l’Italia.
Era già successo a ferragosto, quando non furono aperti gli Uffizi di Firenze.
Inaccettabile.
Non ci interessa sapere di chi sia la colpa o quali siano le ragioni di forza maggiore. È la seconda volta che il Paese si deve vergognare al cospetto del mondo.
Una terza volta non dovrà accadere. Diversamente, ci attendiamo che il ministro Franceschini cerchi un ministero economicamente meno importante, cioè adatto a lui.