«Frontiere - Grenzen»: vincono Mattera e Pontoni
Oggi in Primiero la premiazione della settima edizione del concorso letterario delle Alpi nelle due sezioni: racconti inediti e racconti editi
Oggi, alla Sala Negrelli della Comunità di Primiero, a Tonadico di Primiero, la premiazione della settima edizione del concorso letterario delle Alpi «Frontiere – Grenzen»: 201 i partecipanti, 103 le donne.
Due gli ospiti d'onore: il segretario generale della Convenzione delle Alpi, Markus Reiterer («La Convenzione delle Alpi: attraversare i confini e superare i limiti») e la scrittrice Kareen De Martin Pinter, autrice de «L'animo leggero», pubblicato da Mondadori.
Al termine dei loro interventi e del dialogo - sulla letteratura di confine ma anche sui temi, gli argomenti e le inquietudini che le centinaia di racconti hanno ancora una volta messo in luce - con il pubblico e con i membri della giuria (Pietro De Marchi, Joseph Zoderer, Lisa Ginzburg, Peter Oberdörfer e Carlo Martinelli) la premiazione delle due sezioni in cui dalla scorsa edizione è diviso il premio.
Nella sezione inediti il primo premio è andato a «Anna e i burattini» di Gianfranco Mattera, origini campane, da nove anni in Trentino dove lavora nel sociale.
Un racconto che affronta un tema doloroso qual è quello della vita poco più che vegetativa di chi ha subito gravi lesioni cerebrali e lo fa con con delicatezza e stile asciutto e poetico.
Al secondo posto Rocco Meloni, di Dro, con «Teneva gli occhi chiusi Armando» e al terzo Hanna Battisti, di Appiano, con il racconto in lingua tedesca «Ein Maulwurf bin ich» (Sono una talpa, sai).
Nella sezione inediti sono poi stati segnalati tre racconti: «Rinascere» di Stefania Scartezzini, «Paletti bianchi» di Fabio Pasian e «Trasformazione notturna» di Elena Glorini.
Il vincitore della sezione editi è Marco Pontoni, giornalista e scrittore di origine bolzanina,che da anni vive a Trento.
Si è imposto con «Sarajevo», un racconto ambientato nella città simbolo della guerra nell'ex Jugoslavia e percorso da attese, paure, ricordi, voglia di concedere ancora fiducia, malgrado tutto.
«Sarajevo» è parte del volume di racconti «Vengo via con te» pubblicato - con lo pseudonimo di Henry J. Ginsberg - da Valentina Trentini editore e presenti anche nel blog Tempi & Modi.
Significativa coincidenza: assieme al premio del concorso letterario delle Alpi per il libro di Pontoni è arrivata in questi giorni la proposta di una traduzione in inglese da parte di una casa editrice statunitense.
Il Premio speciale Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi è andato a Simone Cassol, di Feltre, con il racconto «San Lorenzo».
A questa edizione del premio letterario delle Alpi hanno partecipato i residenti nelle province italiane di tutto l’arco alpino di frontiera (Imperia, Cuneo, Torino, Vercelli, Aosta, Verbania, Varese, Como, Lecco, Sondrio, Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste), dei Cantoni Svizzeri confinanti (Canton Ticino e Canton Grigioni) e dei Länder austriaci confinanti (Tirolo, Carinzia e Salisburghese).
«La qualità dei racconti e dei partecipanti, come testimoniano anche le biografie dei vincitori – è stato detto durante la premiazione – è la conferma del ruolo culturale di confronto e di incontro di Frontiere - Grenzen, voluto con passione e ostinazione da una piccola associazione davvero di frontiera quale è «La Bottega dell’Arte», in collaborazione con le biblioteche del Primiero e di Canal San Bovo e dell'Associazione Scrittori Sudtirolesi.»
Peraltro, la presenza del segretario generale della Convenzione delle Alpi testimonia della volontà degli organizzatori del premio di tessere ancor più quella rete di relazioni necessaria per far sì che Frontiere - Grenzen - che in Trentino ed Alto Adige continua a confermare numeri di assoluto rilievo - possa attirare analogo consenso anche nelle altre zone alpine.
A questo si lavorerà - anche con nuove «alleanze» e nuove modalità di comunicazione - in vista della prossima edizione.
E l'applaudito intervento di Markus Reiterer, con l'orgogliosa rivendicazione di uno spazio alpino libero e comune, anche sul fronte della cultura, è sembrato indicare nuovi spazi anche per Frontiere Grenzen.
I vincitori della sezione inediti
Gianfranco Mattera
Sono nato il 12.08.1975 a Ischia, la più grande delle tre isole dell'arcipelago campano. La mia prima frontiera è stata il mare: bello, azzurro, cristallino, ma anche burrascoso, imprevedibile, sferzato dai venti. Quando finalmente sono riuscito ad accendere l'auricolare sui rumori del mondo, sono giunto in continente, a Napoli, dove mi sono specializzato come educatore di strada per il recupero dei tossicodipendenti. Poi il caso, il destino o una ferrea volontà mi ha condotto fino in Trentino dove risiedo da nove anni. Lavoro nel sociale. Ho una bimba, il più bel racconto che abbia mai scritto…
Motivazione della giuria
Il racconto Anna e i burattini affronta un tema doloroso, la vita poco più che vegetativa di chi ha subito gravi lesioni cerebrali, ma lo fa con grande delicatezza e con uno stile asciutto e poetico. L'io narrante fa visita ogni giorno al fratello gemello, cerebroleso e ormai prossimo alla fine. Nell'istituto che lo accoglie ci sono altri burattini come lui, con i corpi immobili, le membra rigide come pezzi di legno. Insieme a loro c'è anche Anna, una ragazza di ventidue anni che soffre di una malattia congenita molto debilitante, e che tuttavia riesce almeno a strisciare sulle ginocchia. E che soprattutto sorride, sempre. Prendendosi cura di lei, guardando i suoi occhi un po' blu, un po' verdi come il mare, il narratore sembra finalmente trovare un senso nel non senso della malattia e della morte, e impara quanto poco basta per essere felici.
Vincitore sezione editi
Marco Pontoni
Henry J. Ginsberg è lo pseudonimo usato da Marco Pontoni per Sarajevo e gli altri racconti contenuti nella raccolta Vengo via con te, (Valentina Trentini, 2012), in parte pubblicati anche nel blog Tempi & Modi. Nato a Bolzano nel 1965, si è laureato in Scienze politiche all'Università di Bologna. Giornalista, ha pubblicato il romanzo Music Box (Curcu & Genovese, 2006) e con il fotografo Massimo Zarucco Mozambico, l'orgoglio di un popolo (Valentina Trentini, 2005), oltre a racconti e contributi su numerose testate, fra cui il romanzo breve Avventura meravigliosa di Tory Hans. Finalista al premio Calvino con il romanzo Macchine fluide (ancora inedito), membro della redazione dell'annuario di letteratura comparata Comunicare-letterature, lingue (Itc-Il Mulino) è anche autore di video e reportages in Africa, Asia e America latina.
Motivazione della giuria
«Sarajevo». Nella città diventata tristemente il simbolo della guerra in Europa sul finire del secolo scorso, si dipana un racconto secco, teso, ultimativo. Da anni non si spara più a Sarajevo, ma una giornalista va ugualmente alla ricerca di storie da raccontare. In un gioco allusivo di specchi e labirinti, il racconto diventa così anche quello del suo incontro con l'uomo che le fa da guida, che le mostra la città ferita e i suoi abitanti: o almeno quelli che sono rimasti. Storia collettiva e sentimenti privati, paura e fiducia, curiosità e desiderio, odio e amore percorrono il racconto, sapientemente sospeso. Regalando incertezze e attese, grazie ad una scrittura che accompagna il lettore, senza aggredirlo né blandirlo.
Premio Speciale Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi
(per residenti nella Comunità di Primiero)
Simone Cassol
Sono nato a Feltre (BL) il 9 maggio 1979. Feltre è anche la città dove vivo, dove lavoro come impiegato e dove ho studiato, laureandomi in Lingue e letterature straniere nel 2003. Come per molti, la scrittura è stata anche per me un esercizio prevalentemente privato, alimentato dalla passione per la lettura e gli autori studiati. Frontiere è la mia prima ed unica esperienza in un concorso per racconti. Per il resto, a proposito di scrivere, sono stato per diversi anni giornalista pubblicista per un quotidiano bellunese e collaboro attualmente con una rivista culturale e di partecipazione che si intitola La Theka, fondata a Fonzaso nel 2009 con alcuni amici.
Motivazione della giuria
Un misurato e delicato viaggio a ritroso nel tempo, in un racconto dove il ricordo delle partite a calcio con gli amici, sognando Maradona e l'uscita con la ragazzina cui il protagonista vorrebbe dire qualcosa d'importante - senza riuscirci - nella notte delle stelle cadenti, si intrecciano nel consegnarci una fotografia nitida, rispettosa, nostalgica della perduta adolescenza.
E il contrasto - restituito da un salto temporale che si affida ad una scrittura piana, matura, evocativa, convincente - diventa malinconia quando il ragazzino che correva nell'erba, diventato giornalista sportivo negli Stati Uniti, ripensa ai giorni senza fine della sua ormai lontana estate italiana.
Così il tentativo vano di fermare il tempo si unisce alla consapevolezza di quanto la memoria, attraverso la scrittura, possa rivelarsi salvifica.