CGIL: mense universitarie, immobilismo della Provincia

«Senza garanzie, i lavoratori temono non per il domani ma per l'oggi, considerato che sono a casa senza stipendio. Con le promesse non si mangia»

«Con le promesse non si mangia». Hanno risposto così i sindacati alla Provincia che nell'incontro di oggi, convocato con Risto3 e Opera Universitaria, era chiamata a risolvere la paradossale situazione dei 48 lavoratori delle mense universitarie che da lunedì scorso, di fatto, sono senza lavoro.
«Solo promesse, impegni fumosi che rimandano a una revisione di tutto il sistema della ristorazione in sede di assestamenti di bilancio – commentano Paola Bassetti (Filcams-Cgil), Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl) e Dino D'Onofrio (Uiltucs) – ma sono necessari impegni concreti, immediati, come l'attivazione di ulteriori settimane coperte dagli ammortizzatori sociali.
«Senza garanzie, i lavoratori e le lavoratrici temono non solo per il domani ma anche per l'oggi, considerato che sono a casa senza stipendio.»
 
La situazione è rimasta immutata, con le parti in gioco ferme sulle proprie posizioni: la Risto3, subentrata a Sma srl, che non intende procedere con le riassunzioni e persegue l'obiettivo di una rinegoziazione dei termini dell'affidamento del servizio, l'Opera Universitaria che non cede e la Provincia ancora immobile e incapace di favorire lo sblocco di questo stallo che si ripercuote sulla vita reale degli addetti, soprattutto donne con contratti part-time.
 
Domani – al presidio convocato di fronte al palazzo della Provincia per la mobilitazione nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici delle mense scolastiche e aziendali – gli addetti delle universitarie trentine porteranno all'attenzione la loro drammatica situazione.
Oltre alle rivendicazioni nazionali, che hanno portato alla mobilitazione di domani, si aggiungeranno anche le rivendicazioni locali, a partire dalla richiesta di una risoluzione della vertenza delle mense universitarie.