«Il lager di Bolzano e il suo carnefice» mercoledì 18 gennaio
Se ne parlerà alla Biblioteca Civica di Trento in un incontro organizzato dalla Biblioteca Archivio del CSSEO, in collaborazione con il Museo Storico del Trentino
Sesto incontro del ciclo «Figure e momenti di storia regionale». La Biblioteca Archivio del CSSEO, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino, organizza a Trento, mercoledì 18 gennaio 2016, alle ore 17,30, nella «Sala degli Affreschi» della Biblioteca comunale (Via Roma 55), l’incontro-dibattito «Il Lager di Bolzano e il suo carnefice». Interviene Arnaldo Loner. Introduce Fernando Orlandi. Ingresso consentito fino all’esaurimento dei posti a sedere. |
Il campo di concentramento di Bolzano viene istituito nella tarda primavera del 1944 nel quartiere di Gries, quando l’avanzata delle truppe alleate, dopo la liberazione di Roma, costringe i nazisti a spostare verso il nord il Campo di Fossoli (Carpi), per cercare una nuova struttura di internamento.
La scelta di Bolzano nasce dalla sua posizione favorevole anche per la sua collocazione lungo la linea ferroviaria del Brennero.
Il Lager di Bolzano cesserà di esistere il 3 maggio 1945 con la liberazione dei prigionieri, il cui totale ammontava in quel momento a circa 3.500 persone.
Anche se definito «Durchangslanger» cioè campo di transito, di passaggio, in realtà il Lager di Bolzano non è stato soltanto un luogo di raccolta per lo smistamento dei prigionieri nei campi di sterminio. È stato anche un luogo di sofferenza e di morte come dimostra la sua storia e come ha confermato il processo ad uno dei suoi aguzzini.
Nelle sue baracche sono state rinchiuse nel corso della sua breve esistenza circa 11.000 persone. Tra queste persone molti appartenenti alla resistenza, ebrei, zingari, omosessuali, oppositori politici.
Dal Campo di Bolzano sono partiti 13 convogli ferroviari che hanno trasportato ad Auschwitz, Mathausen e verso altri lager complessivamente 3.405 persone. Ne sono sopravissute circa un terzo.
Di un trasporto comprendente 136 donne e bambini ebrei nessuno è sopravissuto.
Il Campo di Bolzano è stato un lager a tutti gli effetti, partecipe della barbarie nazista, strumento per la realizzazione dei suoi obbiettivi criminali con la riduzione dei prigionieri soltanto a numeri.
Nel lager di Bolzano sono stati commessi numerosi efferati omicidi, i prigionieri sono stati spogliati di ogni diritto e ridotti a bersaglio delle attività delittuose dei guardiani del campo.
Tra questi, va considerato il caporale delle SS, l’ucraino Michael Seifert nato a Landau il 16 marzo del 1924, che aveva piena libertà di uccidere e torturare i prigionieri.
Grazie all’impegno del Procuratore militare di Verona Bartolomeo Costantini, Seifert è stato tratto a giudizio e ritenuto responsabile di 11 brutali omicidi commessi all’interno del Campo.
Il 24 novembre 2000 è stato condannato all’ergastolo dal Tribunale di Verona, sentenza confermata il 18 ottobre 2001 dalla Corte di Appello Militare di Verona e definitivamente convalidata l’8 ottobre 2002 dalla Corte di Cassazione.
Michael Seifert, che alla fine della guerra si era trasferito in Germania e dal 1951 in Canada, è stato estradato in Italia e rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove è deceduto nel 2010 all’età di 86 anni.
Va rilevato che il processo Seifert è stato uno dei pochi a carico di criminali nazisti in cui la giustizia ha avuto un corso completo dal processo alla condanna, all’esecuzione della sentenza.
Questa vicenda viene ricostruita e discussa a Trento mercoledì 18 gennaio 2017, alle ore 17,30 (Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale, via Roma 55), da Arnaldo Loner.
L’incontro è organizzato dalla Biblioteca Archivio del CSSEO in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino.
L’avvocato Arnaldo Loner è nato a Bolzano da una famiglia di origine trentina.
È stato più volte presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bolzano, vicepresidente dell’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine membro del Consiglio Nazionale Forense, vicepresidente della Cassa di Risparmio di Bolzano.
Ha rappresentato come difensore di parte civile il Comune di Bolzano nel procedimento contro il caporale delle SS Michael Seifert.
È anche autore di numerose pubblicazioni sulle antiche vedute del Trentino-Alto Adige e del Tirolo. Nel 2016 ha curato l’edizione del libro «Buchenwald 1943-1945».