Dave Douglas e Mountain Passages, un grande ritorno
I Suoni delle Dolomiti hanno celebrato il ritorno del grande trombettista americano
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È stato il pubblico delle grandi occasioni, e dai grandi numeri, oltre 2.500 cuori uniti da amore per natura e musica, a colorare l’anfiteatro naturale di rocce vulcaniche ai Laghi di Bombasél, Val di Fiemme, per il concerto di Dave Douglas.
Un pubblico, quello dei Suoni delle Dolomiti, che ha stretto un patto di fedeltà concerto dopo concerto e che non tradisce mai gli appuntamenti importanti, come quello di oggi.
Qualcuno è giunto lassù percorrendo fino a 500 chilometri con sveglia all'alba pur di non perdersi nemmeno una nota.
E poi c'è la protagonista, la musica, che quando ha spessore non ha età ed è sempre attuale. Così il ventennale di Mountain Passages, composto da Douglas nel 2003 proprio per I Suoni delle Dolomiti ha giocato con il sole che faceva nascondino con le nuvole di passaggio ed è volato nel vento, che a momenti si è alzato scherzoso, con freschezza attuale e senza tempo.
Lunghi applausi di commiato sono stati profusi dal pubblico, e applausi altrettanto spontanei anche per ognuno dei 13 brani suonati dalla formazione con cui vide la sua prima, Mountain Passages: Michael Moore, Peggy Lee, Marcus Pojar e Dylan Van Dar Schyff, di nuovo insieme e guidati da Douglas.
L'una nell'altra si sono inanellate l’intensa Family of the Climber o la scherzosa Gnarly Schnapps, e poi via via gli altri brani con lo struggente Palisades o Burry Me Standing, un’estatica riverenza in Purple Mountains Man o Off Major.
Spazio all’improvvisazione, infine, nella miglior tradizione jazz, e non è mancato qualche scherzoso momento tutto dedicato al pubblico salito lassù.