Il mitico Sagrantino «Carapace» – Di Giuseppe Casagrande
La tenuta umbra della famiglia Lunelli ha presentato a Vinitaly la collezione del vino-simbolo di Montefalco che nasce nella cantina-scultura di Arnaldo Pomodoro
Matteo, Alessandro, Camilla e Marcello Lunelli davanti alla tenuta di Bevagna.
A vent’anni dalla prima vendemmia, la Cantina umbra della famiglia Lunelli ha presentato a Vinitaly una esclusiva collezione in formato magnum del mitico «Carapace», il Montefalco Sagrantino Docg, vino simbolo del territorio e della Tenuta, che racconta le fascinose evoluzioni che questo vino assume grazie al lungo invecchiamento.
Il Carapace è un omaggio, anche nel nome, alla cantina-scultura concepita da Arnaldo Pomodoro per le Tenute Lunelli e interpreta perfettamente il concetto di longevità che il Maestro ha voluto richiamare ispirandosi all’arcaicità dei luoghi e ad un animale come la tartaruga.
Il Carapace, la cantina-scultura realizzata a Bevagna da Arnaldo Pomodoro.
Il Sagrantino di Montefalco, un vino vocato ai lunghi invecchiamenti
La scelta di conservare le bottiglie di diverse annate è stata dettata proprio dalla particolare vocazione del Sagrantino di Montefalco ai lunghi affinamenti e dalla volontà di esaltare, per ogni vendemmia, le particolari sfumature che il tempo sa regalare, sfumature sempre diverse e uniche.
Alessandro Lunelli, direttore tecnico e amministratore delle Tenute Lunelli.
Il Carapace Lunelli affinato in botte grande sorprende per la morbidezza
Il Carapace Lunelli è frutto di una viticoltura d’eccellenza praticata nei vigneti storici della Tenuta, con basse rese per ettaro.
È un Sagrantino in purezza che, grazie all’affinamento prevalentemente in botte grande, sorprende per la sua morbidezza e svela l’unicità di questa varietà, nota in Umbria fin dal Medioevo.
Alessandro Lunelli.
Alessandro: «L'identità territoriale esaltata da Luca D'Attoma e dai nostri enologi»
«L'identità territoriale del Sagrantino – ha confessato Alessandro Lunelli, amministratore delegato delle Tenute Lunelli – viene espressa dal Carapace secondo uno stile contemporaneo che abbiamo fortemente voluto con i nostri enologi e con Luca D’Attoma, che ci affianca da anni.
«Abbiamo ricercato un sorso rotondo, ma che mantenga il potenziale di evoluzione e la straordinaria complessità gusto-olfattiva che determinano il fascino di questi vini.»
La bottiglia è avvolta in una velina di Pomodoro e racchiusa in una cassetta
Dedicata a collezionisti e appassionati, ogni bottiglia è avvolta in una speciale velina personalizzata dai disegni originali del Maestro Pomodoro realizzati nella fase di creazione della cantina-scultura, e poi racchiusa in una elegante cassetta in legno.
Le annate dalla 2006 alla 2015 sono attualmente disponibili in cantina, a Bevagna, o si possono ordinare direttamente contattando [email protected].
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]