Capolavoro Mondiale di Nino Schurter in Val di Sole
La leggenda elvetica scrive un’altra pagina di storia della Mountain Bike – Evie Richards impone la sua legge fra le Donne Elite
La gioia di Nino Schurter sul traguardo del Cross Country - Credits: Michele Mondini.
«Mai sottovalutare il cuore di un campione», recita un vecchio adagio.
Una stagione difficile non ha scalfito la classe innata di Nino Schurter.
La leggenda elvetica ha scritto sabato 28 agosto in Val di Sole un’altra pagina di storia della Mountain Bike, conquistando il nono titolo mondiale nel Cross Country.
Sicuramente quello meno atteso, ma proprio per questo, forse, il più bello.
Il 35enne svizzero ha infilato il connazionale Mathias Flückiger con una staccata al limite alla penultima curva, dopo sei giri vissuti gomito a gomito. Una manovra ardita, degna di un Valentino Rossi d’annata.
Per Flückiger è un’altra medaglia d’argento, dopo quella Olimpica a Tokyo, la terza consecutiva ai Campionati del Mondo.
Il 32enne di Ochlenberg mai come stavolta è andato a un soffio dalla tanto agognata maglia iridata, ma ha dovuto inchinarsi ai colpi di un fuoriclasse.
Più netta l’affermazione della britannica Evie Richards nella gara Donne Elite: la britannica si è scrollata di dosso le avversarie sin dalla seconda tornata, mettendo in fila l’olandese Anne Terpstra e la vincitrice dello Short Track, l’elvetica Sina Frei.
Fra gli U23 c’è gloria anche per l’Italia con l’argento di Juri Zanotti nella gara vinta dal cileno Martin Vidaurre.
Prova femminile alla dominatrice della stagione, l’austriaca Mona Mitterwallner.
Il podio di Mathias Fluckiger, Nino Schurter e Victor Koretzky - Credits: Michele Mondini.
Fluckiger si inchina al più grande
Ai nastri di partenza del Cross Country maschile non c’era un vero favorito. Le prime pedalate però hanno messo in chiaro le gerarchie con un Nino Schurter subito brillante e il connazionale Flückiger incollato alla sua ruota.
Il duo elvetico ha fatto la differenza nella seconda tornata con l’azione devastante di Schurter nella prima salita del percorso solandro.
Soltanto Flückiger è rimasto a ruota del Campione Olimpico di Rio; alle loro spalle il ceco Ondrej Cink ha provato a contenere il divario portandosi dietro il francese Koretzky, il brasiliano Avancini, il romeno Dascalu, il tedesco Brandl e l’altro elvetico Colombo.
Il vantaggio del duo al comando è lievitato nel corso della terza tornata, nonostante l’accelerazione imposta da Cink nel gruppetto inseguitore.
Tuttavia, l’azione del ceco è andata ad esaurirsi nel quarto giro, quando il transalpino Koretzky, abile a gestirsi nella prima metà di gara è riuscito a insediarsi in terza posizione, consolidando la sua medaglia di bronzo virtuale con un’azione convincente.
Nel quinto e penultimo giro sono iniziate le prime schermaglie fra Schurter e Flückiger: è stato quest’ultimo a prendere l’iniziativa nelle ultime due tornate con svariati tentativi di attacco che però hanno trovato la puntuale risposta dell’avversario.
Alla Francia la medaglia di bronzo: Victor Koretzky ha confermato di essere il transalpino più in forma, raccogliendo il risultato più importante della carriera. Quarto Vlad Dascalu, il giovanissimo romeno che dopo una brillantissima parentesi fra gli U23 si sta affacciando, sempre di più, nelle posizioni che contano anche fra gli Elite. Quinto il sorprendente tedesco Maximilian Brandl.
Lontani dalle prime posizioni gli italiani: diciassettesimo Gerhard Kerschbaumer, ventesimo Gioele Bertolini, ventitreesimo Nadir Colledani.
Eva Richards si è aggiudicata la prova Donne Elite - Credits: Michele Mondini.
Evie Richards impone la sua legge fra le donne élite
Dopo la conferenza stampa dello Short Track lo aveva detto «per vincere devo migliorare la gestione della gara».
La reazione di Evie Richards non si è fatta attendere: l’ex iridata nel ciclocross ha scalato una posizione rispetto alla gara sprint di giovedì, conquistando la prima medaglia d’oro per un’atleta britannica nella storia dei Campionati del Mondo di Mountain Bike.
Sull’impegnativo tracciato trentino, la britannica ha risposto in progressione alla partenza sprint di Pauline Ferrand-Prevot, che ha provato a mettere fin da subito la gara sul binario a lei più congeniale.
Dopo aver risalito la posizioni nella seconda tornata, al terzo giro è arrivato il ricongiungimento fra Richards e la campionessa uscente, raggiunta e presto distanziata.
Le difficoltà di Ferrand-Prèvot sono proseguite nel quarto giro, quando si è vista sopravanzata dall’olandese Anne Terpstra, e poi da un drappello comprendente le elvetiche Sina Frei e Jolanda Neff e la polacca Maja Wloszczowska all’ultima gara in carriera.
Mentre l’olandese consolidava il secondo posto, dopo un errore di Wloszczowska la lotta per il terzo si è ridotta a un duello tutto svizzero fra Frei e Neff, che ha visto prevalere la campionessa iridata di Short Track. Quarto posto per la Neff, quinta Wloszczowska, sesta Pauline Ferrand-Prèvot.
La festa è però tutta per Richards, che non ha nascosto dopo il traguardo tutta la sua emozione.
«Non posso crederci. Non ero certa di poter arrivare a vincere un titolo così importante, ma oggi il mio momento è arrivato.
«Nelle ultime settimane mi sono presa cura di me stessa, ho cercato di stare bene oltre che allenarmi duramente. Quando sono felice, le mie gambe girano più forte. Oggi credo di averlo dimostrato.»
Il podio della gara Donne Elite: Anne Terpstra, Evie Richards e Sina Frei - Credits: Michele Mondini.