G8: Concluso il meeting dei Grandi nel Regno Unito
La Russia è la grande vincente del vertice a fronte della debacle organizzativa britannica – Di Michele Soliani
Si è appena concluso il G8 nel Regno Unito, precisamente in Irlanda del Nord, che ha affrontato temi quali la crisi economica e varie vicende internazionali quali la Siria.
Tralasciando l’aspetto economico, che si è limitato ad affrontare seriamente l’evasione fiscale mondiale, deliberando di concordare trasparenza con i cosiddetti Paradisi fiscali, è stato interessante il nulla di fatto deciso in ordine alla seconda questione.
Non sono state infatti rilasciate dichiarazioni riguardanti eventuali dimissioni di Bashar Assad e ciò porterà a un rinvio di un mese alla conferenza di pace che si doveva svolgere a Ginevra nel prossimo luglio.
Il Premier inglese Cameron ha affermato la sua soddisfazione per il vertice e sulla volontà comune di voler indagare su un eventuale uso di armi chimiche ad opera delle forze lealiste.
Putin, al contrario degli altri Grandi presenti, ha invece ribadito i suoi dubbi riguardanti l’uso da parte di Assad e, in merito alle forniture di armi, ha ricordato che la Russia sta semplicemente adempiendo a contratti già stipulati.
Contraria la sua posizione nei confronti della fornitura di armi a ribelli che potrebbe comportare rischi per la sicurezza europea.
Altra questione è quella che riguarda gli ostaggi. I leader si sono rivolti alle società private che lavorano in teatri ad alto rischio, invitandole a non pagare alcun riscatto.
Secondo alcuni calcoli, solo negli ultimi tre anni è stato pagato l'equivalente di 70 milioni di dollari per il rilascio di occidentali presi in ostaggio, una media di 2,5 milioni di dollari (1,59 milioni) per vittima.
Tali cifre, come ovvio, sono confluite in organizzazioni terroristiche come al Qaida e i talebani.
I soldi sono arrivati da paesi come Italia, considerata l’anello debole della lotta al terrorismo visto la sua maggiore morbidezza nel concedere questi, e da Francia e Giappone.
È stato anche un G8 caratterizzato da una forte “Debacle” organizzativa.
I giornalisti sono stati sottoposti a misure eccessive ma inaffidabili di sicurezza. Se i primi giornalisti venivano controllati all’inverosimile dalle forze di sicurezza, altri hanno trovato i loro accrediti buttati dentro a scatoloni e quindi senza alcun controllo sulla loro effettiva identità.
Vittima di questi controlli è stato anche lo «Zar» che non è potuto atterrare domenica a Belfast e ha dovuto ripiegare per la nottata a Londra.
È, in conclusione e dal punto di vista della politica estera, la vittoria della Russia guidata da Putin.
Questa è riuscita a porre il suo veto ad ogni possibile azione nei confronti della Siria.
Il tutto è stato ottenuto anche da quanto sta succedendo nella filo-occidentale Turchia.
Michele Soliani
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