La Compagnia di Lizzana «Paolo Manfrini» al debutto
L’appuntamento, in doppia replica, è al Teatro San Floriano di Lizzana, sabato 19 novembre alle 20.30 e domenica 20 novembre alle 17.00
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La Compagnia di Lizzana, il 5 maggio ha compiuto ufficialmente 50 anni ed ha dato il via ai festeggiamenti con la pubblicazione del libro «I primi 50 anni della Compagnia di Lizzana 1972-2022», presentato al pubblico con due serate speciali, entrambe sold out.
Ma la Compagnia, ribattezzata a maggio Compagnia di Lizzana «Paolo Manfrini», in questi mesi ha continuato a lavorare ed è ormai pronta per debuttare con il nuovo spettacolo: «Le allegre mogli» di William Shakespeare. Si tratta di un grande classico del teatro, genere che finora il gruppo non avevamo mai messo in scena, affrontato grazie alla professionalità di Roberto Marafante, che ne ha curato l’adattamento, la preparazione attorale e la regia. Anche le scene e i costumi sono stati creati e pensati dal professionista Massimo Marafante, accreditato scenografo romano.
Il gruppo di attori e attrici è invece composto da soci storici della Compagnia, con qualche nuova entrata, al primo debutto. Un’operazione che nasce da una nuova forma di collaborazione tra teatro amatoriale e teatro professionale, e che, a detta del regista, è di indubbio «rilievo e avrà come risultato, al di là di qualsiasi possibile critica, uno spettacolo importante fuori dalle solite logiche produttive e interpretative che, in questo momento, così complesso per la cultura, potrebbe portare ad una riflessione per una nuova progettualità sul ruolo del teatro nelle dinamiche del nostro territorio».
Le allegre mogli ci porteranno nell’Italia tra gli anni ‘50 e ‘60, nel pieno «boom» economico dove convivevano vecchie usanze e moderne convenienze, dove il denaro cominciava a gestire anche i sentimenti, dove anche l’amore era «un affare» non solo di cuore! E dove le donne, vere protagoniste della storia, diventando un’immagine «ante litteram» dell’emancipazione femminile.
Una «commedia all’italiana» dove si ride molto, ma si è costretti a pensare tanto.