Jean-Claude Duvalier «Baby Doc» torna ad Haiti dopo 25 anni
Il primo ministro Bellerive ritiene che l'ex dittatore abbia tutti i diritti per restare ad Haiti
Francamente non avremmo mai pensato
che Duvalier sarebbe tornati ad Haiti.
Ma lo ha fatto e anzi l'attuale primo ministro dell'isola
caraibica, Jean-Max Bellerive, ritiene che abbia tutti i diritti
per farlo.
«E' un cittadino di Haiti», ha detto.
Ma chi era Duvalier?
Lo chiamavano «Baby Doc» in contrapposizione al padre, che
chiamavano «Papa Doc», Jean-Claude Duvalier è nato a Port-au-Prince
il 3 luglio 1951 e fu dittatore di Haiti dalla morte del padre, che
avvenne nell'aprile del 1971, fino al 1986.
Nato nella capitale del paese, visse in un'infanzia agiatissima ma
isolata sotto la protezione paterna. Frequentò scuole cattoliche e,
al momento della morte del padre, stava studiando giurisprudenza
all'università di Haiti.
Quando iniziò la sua esperienza governativa, non aveva ancora
compiuto vent'anni (era il più giovane Capo di Stato dell'epoca) e
pertanto si dimostrò abbastanza inesperto.
La sua presidenza fu marcata, nei primi anni, da una volontà di
distensione e di risanamento.
Baby Doc diede qualche segnale di buona volontà
democratica, stabilendo relazioni del suo paese con gli USA e la
Repubblica Dominicana e il suo mandato conobbe la ripresa
dell'aiuto internazionale verso Haiti.
Nonostante la propaganda governativa affermasse il contrario, la
costituzione del paese garantiva a Duvalier un potere assoluto.
Inizialmente egli fece qualche riforma liberale, come la
scarcerazione di alcuni nemici politici e l'allentamento della
censura dei mass-media, ma la base del regime non venne
smantellata. L'opposizione continuava a non essere tollerata, così
come la stampa indipendente.
Duvalier divenne estremamente ricco grazie soprattutto alla Régie
du Tabac (Amministrazione del Tabacco), un'azienda che sotto la sua
presidenza godette di numerosi privilegi, quali l'esenzione al
pagamento delle tasse e il monopolio del tabacco.
Successivamente l'azienda riuscì a controllare anche altri settori
della produzione haitiana e si venne poi a scoprire che il
dittatore aveva in essa dei fondi neri, cosa facile da nascondere
visto che i bilanci della Régie du Tabac non erano pubblici.
A poco a poco emerse nel paese una cricca di sostenitori della
dittatura duvalieriana chiamati «dinosauri» che sperperavano
insieme al presidente denaro pubblico.
Nonostante ciò il gabinetto di Baby Doc ricevette
un'accoglienza internazionale migliore rispetto a quello del padre
e già nel corso del 1971 gli Stati Uniti reintrodussero il
programma di aiuti economici ad Haiti (aiuti che poi, tra l'altro,
finivano quasi esclusivamente nelle tasche degli esponenti più in
vista del regime).
Il 27 maggio del 1980 Jean-Claude Duvalier si sposò con la mulatta
Michèle Bennett Pasquet.
Nozze che ebbero l'effetto di diminuire la popolarità del
presidente in quando la nuova First Lady del paese aveva in
precedenza divorziato da Alix Pasquet, figlio di un ufficiale
mulatto noto per aver partecipato ad un colpo di stato non riuscito
contro Papa Doc.
Inoltre, nonostante lo stesso Jean-Claude fosse di carnagione
ambrata, la famiglia Duvalier era conosciuta per il suo sostegno
alla classe media nera e la sua avversione verso l'élite
mulatta.
Con il suo matrimonio, Duvalier figlio sembrava abbandonare lo
stretto legame politico che lo avvicinava idealmente all'azione del
padre.
Dalla coniuge, Bébé Doc ebbe due figli, François Nicolas e
Anya.
Verso la fine degli anni Settanta Duvalier adottò, seguendo la scia
paterna, metodi di governo repressivi e mise sotto controllo la
stampa.
Nel 1985, dietro pressione della comunità internazionale, concesse
una nuova costituzione che istituiva la carica di primo
ministro.
Nel febbraio del 1986, a causa della sua politica autoritaria e
delle difficoltà economiche del paese, scoppiò una rivolta popolare
che lo costrinse alla fuga.
Si stabilì in Francia, anche se non ottenne mai ufficialmente
l'asilo politico.
Il divorzio pare che gli sia costato una grande parte della sua
ricchezza, anche se le voci che si fosse veramente impoverito siano
prive di fondamento.
Nel 2004, annunciò la sua intenzione di rientrare ad Haiti e di
presentarsi alle elezioni presidenziali, ma l'annuncio è rimasto
senza seguito.
Il 17 gennaio del 2011 torna ad Haiti affermando di voler aiutare
il suo popolo.
Mentre si trovava ancora all'interno dell'aeroporto insieme alla
sua compagna per sbrigare le formalità burocratiche, Duvalier ha
detto ai giornalisti: «Sono rientrato per aiutare il popolo
haitiano».