Il segretario generale Cgil del Trentino sul «patto generazionale»

«La staffetta generazionale è uno strumento utile e funzionale per garantire l'avvicendamento tra lavoratori»

Il segretario generale della Cgil del Trentino chiede di estendere l'accordo e aumentare il contributo di Agenzia del Lavoro anche a chi ha iniziato prima del 2016.
«Il sindacato ha sempre creduto nel valore della staffetta generazionale, quale strumento adeguato a garantire un avvicendamento tra lavoratori all'interno di una stessa azienda. Serviva solo un po' di tempo per vederne esteso l'utilizzo nelle aziende. I numeri ora cominciano a darci ragione.»
È quanto sostiene il segretario generale della Cgil del Trentino, Franco Ianeselli, che ricorda l'importanza della staffetta per l'inserimento professionale dei giovani lavoratori a fronte di una riduzione dell'orario di lavoro di un addetto prossimo alla pensione.
 
«I dati positivi apparsi negli ultimi giorni sulla stampa – specifica il segretario – dimostrano come per raggiungere i risultati attesi bisogna lavorare affinché nelle aziende si affermi la cultura delle diversità: il giovane che entra in azienda ha bisogno di un percorso di inserimento che non può prescindere da formazione e affiancamento, mentre il lavoratore senior ha necessità di rendere graduale il passaggio tra la vita attiva e la pensione.
«Considerato l'innalzamento dell'aspettativa di vita e dell'età pensionabile, siamo sicuri dell'importanza di iniziative di questo genere al fine di assicurare una maggiore flessibilità in uscita a chi si trova vicino alla fine della carriera lavorativa ed una possibilità di accesso ai lavoratori più giovani.»
 
La staffetta, o patto generazionale, prevede la trasformazione del contratto a tempo pieno a part-time per i lavoratori in uscita e l'assunzione di un giovane (in età compresa tra i 18 ed i 35 anni) con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato.
Con l'obbiettivo di assicurare il mantenimento dei livelli contributivi e retributivi del lavoratore senior a fronte della diminuzione dell'orario, l'Agenzia del lavoro, con il nuovo piano degli interventi sul lavoro, assicura un contributo di 10.000 euro all'anno.
Fino allo scorso anno, il tetto massimo di contribuzione per lavoratore era di 7mila euro.
«Stiamo lavorando - conclude Ianeselli, a tal proposito - per innalzare l'importo del contributo anche per chi ha siglato l'accordo prima del nuovo piano di Agenzia.»