Missione in Afghanistan/ 10 – Il ritorno a casa
Da oggi parte una serie di articoli sull'irripetibile avventura di Herat
La missione in Afghanistan è
terminata.
Dopo 13 giorni, sei di viaggio e sette di visita, sono tornato a
casa.
È stata una delle avventure più faticose della mia vita, anche
perché non sono più un ragazzino. Ma è stata anche la più intensa e
la più emozionante.
Dopo le prime corrispondenze, ho tenuto il silenzio stampa per una
serie di ragioni, tra le quali la mancanza di tempo, la difficoltà
di collegamento, il susseguirsi degli impegni organizzati
dall'esercito per i giornalisti.
Ma la più importante è che avevo bisogno di tornare a casa per
sedimentare la montagna di informazioni registrate e provare a
trasferirle ai nostri lettori.
Adesso che sono tranquillamente seduto davanti al computer di
sempre, mi sento felice dell'avventura passata, che con ogni
probabilità sarà l'ultima.
Nei prossimi giorni pubblicherò vari articoli, a partire dallo
stato dei nostri ragazzi per passare alla situazione di tutta la
regione nordovest di responsabilità italiana.
Farò una specie di diario, ma scriverò anche l'emozionante
avventura della notte passata nel tratto di deserto presidiato da
un nostro posto avanzato.
Infine l'Adigetto.it dedicherà il calendario di dicembre
all'Afghanistan. Avevamo anticipato che avremmo fatto il
Calendario d'Avvento, ma le due settimane di assenza non
ci lasciano il tempo necessario per farlo.
Se lo scorso anno avevamo dedicato il mese di luglio al terremoto
dell'Abruzzo, quest'anno dedichiamo un mese all'Afghanistan.
Siamo certi che fra le tremila immagini che abbiamo scattato ce ne
saranno parecchie che susciteranno l'interesse e le emozioni dei
nostri lettori.