Il Centro S. Chiara presenta la Stagione di prosa 2021/2022
Venti gli appuntamenti in calendario, distribuiti tra la Grande Prosa e Altre Tendenze, tra grandi classici e interpreti di spicco della scena sperimentale
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Dopo un anno trascorso tra spettacoli in streaming, reinventandosi con nuovi contenitori di approfondimento online (su tutti il Teatrosbloccato dedicato alle residenze artistiche ospitate all’interno dei propri spazi durante il periodo di chiusura), e l’ottimo riscontro di pubblico ottenuto quest’estate con la proposta spettacolare all’aperto del Teatro Capovolto, il Centro Servizi Culturali S. Chiara ha presentato questa mattina la nuova Stagione di prosa 2021/2022, curata anche quest’anno dal direttore dell’Ente Francesco Nardelli, che ha illustrato i contenuti insieme al presidente del Centro Sergio Divina e alla presenza dell’assessora alla cultura del Comune di Trento Elisabetta Bozzarelli, che hanno voluto inizialmente ringraziare pubblicamente il direttore Nardelli per il lavoro svolto in questi nove anni alla direzione del Centro S. Chiara.
Arsenico e vecchi merletti.
«Porterò con me un ricordo felice di questi anni, di questa città e di questa provincia che tanto mi ha dato. – ha commentato Nardelli, che il prossimo novembre lascerà l’incarico di direttore dell’Ente – È stato un lungo periodo di grande crescita personale, nove anni nei quali ho cercato di costruire relazioni importanti con il sistema regionale dello spettacolo, valorizzando ruoli specifici dei soggetti che operano nel territorio.»
A distanza di mesi il Centro è finalmente pronto a riaprire le porte dei teatri con la nuova programmazione 2021/22, e con il tanto atteso ritorno del pubblico in presenza, nel pieno rispetto delle norme sanitarie vigenti (obbligo di Green Pass per accedere) ma con la novità della recente apertura del Cts (notizia di ieri sera) all’aumento della capienza nei teatri all’80%.
Diplomazia.
A partire da ottobre il Centro Servizi Culturali S. Chiara ritroverà il proprio pubblico in sala con una stagione di prosa di qualità, tra grandi classici del teatro e figure di spicco della scena teatrale nazionale più sperimentale. Come di consueto sono venti gli appuntamenti in calendario, distribuiti all’interno delle due rassegne: la Grande Prosa (al Teatro Sociale) e le Altre Tendenze (al «Sociale» e all’Auditorium Fausto Melotti di Rovereto).
Tanti i nomi di prestigio che anche quest’anno arriveranno in Trentino: da Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon a Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, passando per Sebastiano Lo Monaco, Antonello Fassari, Massimo Dapporto, Anna Foglietta e Paola Minaccioni, fino a Rocco Papaleo, Fausto Paravidino, Emma Dante, Pippo Delbono, Alessandro Bergonzoni ed il regista roveretano Filippo Andreatta che, con la sua compagnia OHT [Office for a Human Theatre], lo scorso luglio è salito sul prestigioso palco del Festival Internazionale del Teatro alla Biennale di Venezia.
Eichmann.
Grande Prosa
Il compito di inaugurare la Stagione a novembre spetterà a Peachum. Un’opera da tre soldi, la nuova produzione del Teatro Stabile di Bolzano e del Teatro Stabile di Torino ispirata a L’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht, che proprio a Trento avrà il suo debutto teatrale. Protagonista dello spettacolo la coppia formata da Fausto Paravidino (qui nella triplice veste di autore, regista e interprete) e Rocco Papaleo.
Sempre a novembre, ecco un’altra coppia di grandi interpreti del teatro italiano: Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, dirette da Geppy Gleijeses, saranno le protagoniste di «Arsenico e vecchi merletti», autentico capolavoro della comicità teatrale di Kesselring.
Dicembre si aprirà con «Orgoglio e Pregiudizio», classico della letteratura inglese portato per la prima volta in Italia da Arturo Cirillo (qui in veste di regista e attore), per poi concludere l’anno con due superbi interpreti come Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, in scena con «Diplomazia», testo di Cyril Gely incentrato sull’occupazione nazista di Parigi nel secondo conflitto mondiale.
EnricoIV.
Il nuovo anno si aprirà con il Premio Ubu 2009 Valter Malosti, regista de «I due gemelli veneziani» di Carlo Goldoni, spettacolo per il quale ha curato anche l’adattamento insieme alla drammaturga trentina Angela Dematté, e proseguirà con il ritorno in Stagione di Sebastiano Lo Monaco (qui in veste di interprete), impegnato con l’«Enrico IV» di Luigi Pirandello per la regia di Yannis Kokkos, uno dei più incisivi e stimati registi viventi.
Un altro Premio Ubu come Tindaro Granata (riconoscimento ottenuto nel 2016 come miglior novità drammaturgica) sarà sul palco del Teatro Sociale a febbraio con «Lo zoo di vetro», opera autobiografica del drammaturgo statunitense Tennessee Williams. Un lavoro diretto dal giovane regista emiliano Leonardo Lidi.
I due Gemelli Veneziani.
Il mese di marzo sarà inizialmente contraddistinto dal teatro comico di Eugéne Labiche e dalla coppia Massimo Dapporto - Antonello Fassari (diretti da Andrée Ruth Shammah), protagonisti de «Il delitto di via dell’Orsina», - spettacolo che vede anche la partecipazione straordinaria di Antonio Cornacchione -, a cui farà seguito un testo di grande intensità: «Eichmann. Dove inizia la notte» è un atto unico di Stefano Massini con la regia di Mauro Avogadro. In scena, Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon riporteranno alla luce il controverso processo al gerarca nazista Adolf Eichmann.
L’ultimo appuntamento della Grande Prosa sarà declinato tutto al femminile con la regia di Michela Cescon e l’interpretazione di Anna Foglietta e Paola Minaccioni che saranno le protagoniste de «L’Attesa», testo che ha fatto conoscere al grande pubblico l’autore veneto Remo Binosi.
L'attesa.
Altre Tendenze
All’interno della Stagione ci sarà spazio anche per il consueto sguardo sulla scena più alternativa offerto dalla rassegna Altre Tendenze: 10 spettacoli, 5 al Teatro Sociale e 5 all’Auditorium Melotti di Rovereto, con la novità rappresentata dalle due recite per ciascun appuntamento.
Si tratta di una Stagione molto variegata, che accanto a mostri sacri del teatro contemporaneo come Emma Dante, Pippo Delbono e l’originalità di Alessandro Bergonzoni, ha voluto dedicare una maggiore attenzione alle produzioni del territorio trentino, a cominciare proprio dal primo appuntamento in calendario a novembre: «un teatro è un teatro è un teatro è un teatro» è il nuovo lavoro del regista roveretano Filippo Andreatta e del suo OHT [Office for a Human Theatre] che lo scorso luglio è approdato sul rinomato palco del Festival Internazionale del Teatro alla Biennale di Venezia, e che è stato realizzato proprio grazie al supporto del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, a cui la compagnia è associata per il biennio 2021-22.
Zoo di vetro.
Un progetto particolarmente interessante che, per la prima volta, ha visto il Centro Santa Chiara instaurare un rapporto artistico a medio termine con una realtà indipendente locale, fornendo risorse economiche, tecniche e organizzative al fine di potenziare le capacità produttive locali, inserendole in un contesto d’eccellenza nazionale e internazionale.
A seguire ci sarà spazio per la regina siciliana del teatro italiano, la regista Emma Dante, a Trento con la sua «Misericordia», e per «Decameron», progetto liberamente tratto dalle novelle di Boccaccio, una coproduzione tra la compagnia regionale TrentoSpettacoli e MTM Manifatture Teatrali Milanesi, con la regia di Stefano Cordella.
Il primo appuntamento del nuovo anno sarà a Rovereto con «Madre», di e con Ermanna Montanari (poemetto scenico di Marco Martinelli), portato in scena dal Teatro delle Albe. I due spettacoli successivi, sempre a Rovereto, vedranno nuovamente protagonista il territorio trentino. Si comincia a fine gennaio con «50 minuti di ritardo», spettacolo della compagnia veneziana Malmadur - scritto e diretto da Alessia Cacco e dal regista e attore trentino Jacopo Giacomoni, - che lo scorso dicembre è stata ospitata in residenza al Teatro SanbàPolis di Trento.
Orgoglio.
Lo stesso teatro che lo scorso inverno ha ospitato in residenza anche la compagnia roveretana Evoé!Teatro ed il suo «Fuck me(n)», spettacolo successivamente trasmesso in streaming dal Centro e ora finalmente proposto in presenza a Rovereto.
Per il settimo appuntamento si tornerà a Trento con la comicità surreale e tagliente di Alessandro Bergonzoni ed il suo «Trascendi e sali», mentre a fine febbraio il «Melotti» ospiterà Radio Ghetto_Voci libere, progetto teatrale che porta sul palco l’esperienza di Radio Ghetto, radio partecipata da e per le comunità di braccianti stranieri che vivono nelle campagne dell’agro foggiano.
Lo spettacolo è stato scelto da una commissione di «Visionari» trentini (progetto 33 Trentini), collegati al più ampio progetto promosso dal Kilowatt Festival di San Sepolcro.
L’ultimo appuntamento a Rovereto vedrà protagonista la compagnia Elsinor con «Festen. Il gioco della verità», mentre il compito di chiudere la Stagione, a marzo, spetterà ad un maestro come Pippo Delbono e al suo «Amore».
Peach.