L’ultimo volo dei primi cent’anni di Francesco Volpi
Una grande folla ha accolto l’eroe trentino che domani compirà il secolo di vita con tanto di brevetto in tasca
Francesco Volpi si era laureato in legge all'Università di Padova, poi ha fatto domanda alla Regia Aeronautica Italiana per essere ammesso all’Accademia di Ferrara. E' stato ammesso-
Era il 1935 e la fascistissima Arma aerea era ben piantata nel Paese, grazie alle gesta che il Regime sponsorizzava con piena soddisfazione.
Il comandante Volpi è poi stato ingaggiato per quasi tutto il secondo Conflitto mondiale, affidandogli 210 missioni di guerra.
«Ogni volta non sapevamo se saremmo tornati, ma non ce ne facevamo un problema. Era il nostro lavoro, il nostro dovere e tanto bastava. – Ha detto oggi Volpi davanti a migliaia di persone giunte all’aeroporto Caproni di Trento per ammirarlo e omaggiarlo. – Io ero sul fronte russo, dove ho compiuto anche missioni molto delicate. Rifornivamo le colonne di carri armati tedeschi in un ambiente ostile e pericoloso, ma ho anche portato alti generali della Luftwaffe a Stalingrado. I quali mi hanno ringraziato per il coraggio dimostrato. D'altronde, il giorno dopo non saremmo riusciti a partire… A fine missione, giunti all’aeroporto di Odessa, i militari tedeschi ci hanno fatto il presentat-arm.
«Andato di servizio sul Mediterraneo, una volta fui fiancheggiato da un caccia americano. – Continua Volpi. – Il mitragliere mi ha chiesto se doveva sparare. Gli ho detto di no; se non lo aveva fatto lui… Forse aveva finito le munizioni delle mitragliere, ma quando se ne andò, ci salutò sbattendo le ali come si fa tra camerati…»
Queste e tante altre storie della sua vita sono raccolte in un libro biografico scritto da Musumeci, che oggi ha guidato l’intervista davanti al pubblico dell’aeroporto.
Volpi è stato insignito oggi dell’Aquila di San Venceslao, la massima onorificenza riconosciuta dalla Provincia autonoma di Trento ai cittadini più illustri.
L’ha ricevuta dalle mani dello stesso presidente Ugo Rossi nel corso di una commovente cerimonia svolta nell’hangar della Italfly.
Sulla pista del Caproni, era giunto anche un C27J Spartan dell’Aeronautica Militare, che il Ministero ha mandato a Trento facendolo pilotare a un equipaggio trentino.
Moltissime le persone che lo hanno visitato, così come molte sono stati gli spettatori dell’ultimo volo effettuato da Francesco Volpi nel suo primo secolo di vita.
È salito su un Ca 100, un aereo d’epoca restaurato e revisionato da tempo, e co-pilotato da Mario Marangoni. Altro pilota storico del Trentino, Marangoni, dato che assommando l’età dei due piloti e dividendola per due esce una media di 92 anni…
Il Ca100 ha scoppiettato come da manuale prima di andare sulla pista di rullaggio e poi si è alzato in volo per poi passare due volte sopra la pista a liberare i fumogeni tricolori.
Anche l’atterraggio è stato da manuale.
La città ha ammirato il suo pilota centenario. Unico al mondo con brevetto di pilota.