«Educare alla vita con la narrazione fantastica»
Ne parlerà Silvana De Mari - celebre autrice della saga de «L’ultimo elfo» - giovedì 22 settembre al «Vigilianum» di via Endrici a Trento
Elfi e draghi possono forse aiutarci a comprendere la realtà di oggi? Certamente sì, se a parlarne è Silvana De Mari, celebre autrice della saga de «L’ultimo elfo», le cui pagine affascinano innumerevoli lettori di ogni età, in tutto il mondo.
Nei prossimi giorni De Mari sarà a Trento, ospite del Collegio Arcivescovile Celestino Endrici, che per giovedì 22 settembre propone un interessante incontro pubblico con la scrittrice (ore 20.30, sala multifunzionale del polo diocesano Vigilianum).
La conferenza sarà occasione per condividere le pungenti riflessioni dell’autrice fantasy, che parlerà di «istruzioni per diventare infrangibili: come uscire dalla fragilità del postmoderno».
Scrittrice di rilievo internazionale, nata nel 1953 a Caserta e residente a Torino, De Mari è psicoterapeuta, già medico chirurgo e volontaria in Africa.
I temi a lei cari sono articolati e scomodi: De Mari non arretra di fronte a scottanti questioni di carattere etico, sociale e culturale.
La sua penna trasforma elfi, orchi e draghi in uno strumento efficace per narrare la realtà che ci circonda, gettando luce su ingiustizie, persecuzioni e discriminazioni. Fondendo epica e favola, la scrittura di De Mari invita a riflettere e prendere posizione nell’incessante lotta tra bene e male.
La conferenza, di particolare interesse per educatori, genitori e ragazzi, si rivolge all’intera cittadinanza, testimoniando l’apertura alla città del progetto culturale del Collegio Arcivescovile.
Il giorno seguente, venerdì 23 settembre, Silvana De Mari sarà ospite d’eccezione della giornata di accoglienza che, all’inizio di ogni anno scolastico, il Collegio organizza per dare un festoso benvenuto ai nuovi alunni delle scuole superiori.
In particolare, la scrittrice incontrerà gli studenti delle classi prime e quinte di Trento e Rovereto, riflettendo sul tema: «Educare alla vita con la narrazione fantastica».