Ritrovata in Val Aurina una mummia di camoscio di 400 anni
Il suo studio permetterà ai ricercatori di sviluppare nuove conoscenze sulla conservazione ottimale delle mummie dei ghiacciai di tutto il mondo
È grazie allo sguardo attento di un escursionista della Val Aurina se oggi la ricerca sulla conservazione delle mummie può contare su un nuovo importante ritrovamento: durante un’escursione a circa 3.000 metri, Hermann Oberlechner ha avvistato una carcassa di camoscio ancora per metà sepolta dalla neve, come non ne aveva mai viste prima.
Dalle condizioni della sua pelle ha capito che l’animale era stato sepolto e conservato dal ghiaccio per molto tempo. Oberlechner ha segnalato il ritrovamento al guardiacaccia e insieme hanno contattato la Ripartizione Beni culturali e poi Eurac Research.
Da pochi giorni, grazie al supporto delle Truppe alpine dell'Esercito Italiano, l’animale mummificato si trova nei laboratori di Eurac Research al NOI Techpark.
È vissuto circa 400 anni fa e ora permetterà ai ricercatori di sviluppare nuove conoscenze sulla conservazione ottimale delle mummie dei ghiacciai di tutto il mondo.
Il camoscio è infatti un modello eccellente per indagare gli effetti della conservazione sul DNA antico delle mummie e le modalità per preservarlo.