Il Presidente Dorigatti nella Giornata nazionale dell’8 agosto
«La tragedia di Marcinelle ci ricorda l’obiettivo: Zero vittime sul lavoro»
Quanto segue è il pensiero del Presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti, inviato alle redazioni per ricordare la terribile tragedia di Marcinelle. |
A Marcinelle, in Belgio, quella tragica mattina dell’8 agosto 1956 sul posto di lavoro – fonte di sostentamento e di vita per tante famiglie di emigrati – 262 minatori trovarono invece la morte.
Scoppiò un terribile incendio – provocato da una scintilla elettrica – e fu subito l’inferno nei pozzi della «Bois du Cazier», dove si estraeva il carbone. Questo sito industriale, diventato suo malgrado un grande altare alle vittime del lavoro, oggi è patrimonio storico dell’Unesco.
E l’8 agosto – per legge dello Stato del 2011 – è diventata Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Un doveroso, significativo momento di attenzione a un problema sociale rilevantissimo.
Quel giorno di 58 anni fa furono 136 i nostri connazionali che pagarono con la vita lo sforzo di procurarsi quotidianamente il pane. Ma le tragedie sul lavoro non finirono certo quel giorno, il rosario di incidenti mortali nel nostro Paese continua ancora oggi, pur se contrastato dalla legislazione vigente sulla sicurezza.
Si muore in una cisterna per le esalazioni del percolato, come è accaduto a Orvieto appena il 28 luglio. Si muore ancora schiacciati dal trattore, dalla ruspa o dalla gru, che si rovesciano e schiacciano l’operatore. Edilizia e agricoltura – poi i trasporti – rimangono i settori più esposti e a rischio.
In Trentino il dato statistico 2013 dell’infortunistica è incoraggiante, sebbene influenzato dagli effetti della fortissima crisi economica sul numero di cantieri aperti: meno 13,7% rispetto al 2012, mentre nell’ultimo quinquennio si registra addirittura un -25,9%.
La Provincia Autonoma ha lavorato molto per prevenire le cosiddette «morti bianche» e il Consiglio provinciale ha approvato il 6 ottobre 2011 anche la legge 13/XIV, che istituisce un apposito fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti mortali sul lavoro (e anche in attività di volontariato).
Nel 2013 i decessi sul lavoro (dato ufficioso) sono stati 5, ed è chiaro che gli sforzi dovranno essere rinnovati, pensando a quota zero.
Un lavoro fondamentale resta quello legato alla diffusione di una corretta e diffusa cultura della sicurezza, che non deve essere percepita come un costo o come un eccesso di zelo, bensì come un investimento per il futuro.»
Bruno Dorigatti