Rating: i verdetti di Moody’s non spaventano più nessuno?

È presto per dirlo, ma è ora che in Europa sorgano società di rating autorevoli e indipendenti come gli Istituti di emissione

La logica che ha mosso Moody’s ad esprimere un giudizio fortemente negativo sui titoli di stato italiani si basa sul fatto che Monti non intende candidarsi a guidare il Governo del Paese per la prossima legislatura, con la conseguente incertezza sul futuro dell’Italia.
Infatti, i rinvii fatti dallo stesso Monti di impegni per tempi che vanno più in là dell’aprile 2013 (elezioni politiche) pongono dei dubbi sulla capacità dello Stato a far fronte ai propri debiti.
 
Altro fattore negativo è l’ipotesi del ritorno di Berlusconi sulla scena politica. Non tanto perché Berlusconi non sappia governare, ma perché potrebbe riportare il Paese nell’incertezza di un parlamento il cui unico scopo sia quello di abbattere lui.
Francamente, l’idea che Berlusconi possa vincere nuovamente le elezioni è piuttosto remota e secondo noi il suo ritorno è dovuto al fatto che i sondaggi dicono che senza di lui il PDL si sfalderebbe.
 
Insomma, ciò che potrebbe ridare punti a favore del futuro dell’Italia, secondo Moody’s sarebbe l'affacciarsi di un nuovo leader che vada oltre Berlusconi, Casini e Bersani.
Al momento non si vede nessuno, ma possiamo star certi che il Paese saprà ancora una volta dotarsi della guida giusta.
Certo è che i partiti devono svegliarsi.
 
Ma il lato che ha sorpreso questa nuova sparata di Moody’s è che i mercati praticamente non hanno sofferto per niente.
Da una parte l’inchiesta della Magistratura sulle agenzie di rating sta insinuando quei sospetti che tutti, poco o tanto, si erano posti sulla loro serenità di giudizio.
Dall’altra, le cantonate prese dalle società di rating e l'intempestività dei giudizi han fatto sì che ora non incutino più paura.
 
Il che invece non dovrebbe tranquillizzare nessuno, sia ben chiaro. Gridare Al lupo! senza sapere se il lupo ci sia davvero o meno è pericolosissimo.
Di qui la necessità di far sorgere anche in Europa delle società di rating che abbiano l’autorevolezza e l’indipendenza necessarie per poter esprimersi in tutta serenità di giudizio e magari col divieto di pronunciarsi a ridosso di scadenze particolarmente delicate.
 
GdM