Storie di donne, letteratura di genere/ 212 – Di Luciana Grillo

L’alfabeto delle donne, a cura di Marialuigia Campolongo – Un saggio ricco di argomentazioni stimolanti che può suggerire nuovi percorsi in tutti i territori

Titolo: L’alfabeto delle donne
A cura di: Marialuigia Campolongo
 
Editore: EdiBios 2017
Genere: Antologia di saggi scritti da donne
 
Pagine: 247, Brossura.
Prezzo di copertina: € 12
 
Questo non è un romanzo, ma un’antologia di saggi su temi disparati, visti con occhi di donna. I saggi, in realtà, sono testi di conferenze organizzate a Cosenza dal Soroptimist International club cosentino e si leggono molto volentieri, perché spaziano dalla A dell’Archeologia alla Z di Zoologia.
 
Non potendo scorrere tutto l’alfabeto per ovvi motivi di spazio, mi soffermo sulla B, Biotecnologia, di cui scrive la dott.ssa Alessandra Faraco che cita all’inizio il matematico, storico e biologo inglese Jacob Bronowski: «Questa è l’essenza della scienza: fate una domanda impertinente e preparatevi a ricevere una risposta pertinente» e definisce la biotecnologia «integrazione delle scienze naturali, di organismi, cellule…nei processi industriali per la produzione di beni e servizi».
 
Quindi, con parole semplici, espone concetti complessi, dalla biopsia liquida alla stampa 2d di tessuti.
La D tocca un argomento noto a tutti, purtroppo, il Dolore, sia quello femminile, sottotrattato e sottdiagnosticato, sia quello che si insinua tra Medicina e Cultura e che porta a riflettere, secondo la dottoressa Lidia Palma, sull’«altro grande tema che ha dominato nei secoli teologia e filosofia ovvero la presenza del male nel mondo».
 
Interessante anche la E, Editoria al femminile, che nelle parole della curatrice Campolongo diventa Eleganza, Eccellenza, Esperienza riferito all’impresa editoriale tutta al femminile di Irene Olivieri che si racconta: «Ho incontrato l’editoria grazie al mio lavoro di traduttrice… Cosa ha voluto dire essere donna in questa professione? Come in tutti gli altri ambiti, qualche sacrificio in più, perché non sono solo un’imprenditrice, ma anche mamma, moglie e figlia».
 
Il libro è una continua sorpresa, ogni lettera presenta un tema interessante, c’è la G come Gastronomia declinata prevalentemente al femminile, perché si legge di Gastronomia e territorio, Gastronomia e seduzione, Gastronomia, abilità, arte e infine Gastronomia e tradizioni.
 
La lettera I ci riporta alla drammatica attualità dell’Inclusione e dell’immigrazione e ci offre una testimonianza toccante: «Chi se ne va dalla propria casa, lo fa perché non vuole perdere la propria dignità…».
 
Mai come oggi, di attualità anche la M come Matematica, disciplina considerata poco adatta alle donne, come ricordò Margherita Hack: «Per secoli le donne che potevano avere accesso all’istruzione erano quelle chiuse nei conventi… le donne che sono emerse dal passato erano umaniste, artiste o letterate, scrittrici, molto più raramente scienziate… Solo quelle poche favorite per avere un padre / fratello / marito scienziato, disposto a condividere le proprie cognizioni, si facevano una cultura scientifica».
 
La N rappresenta le Nanotecnologie, O P le Opportunità Pari di cui parla l’architetta Teresa Gualtieri, in termini di «Architettura di genere» già affermata nel Nord Europa e presente in Italia, per esempio all’Aquila, dal 2013.
«Le disuguaglianze di genere inaspriscono la marginalizzazione e le condizioni di vita delle donne che vivono in contesti di povertà e degrado, unitamente alla percezione di insicurezza, di violenza negli spazi pubblici che colpiscono soprattutto le persone che più soffrono di marginalizzazione, in particolare le donne sulle quali continuano ad abbattersi forme multiple di discriminazione: origine etnica, età, disabilità, orientamento sessuale, status economico e sociale.
«La sicurezza non si riduce però alla tutela dalla violenza, ma è anche legata alla vivibilità dei quartieri e alla lotta al degrado, alla presenza e disponibilità di servizi, alla qualità della vita, in generale, culturale e sociale e molto alla presenza di spazi di aggregazione.»
 
L’alfabeto viene percorso per intero, con la Q si parla di Qualità, con RSTU di Recupero, Restauro, Turismo, Urbanistica con un occhio sempre vigile al territorio e ai centri storici minori, con la Z infine, ci si avvicina alla Zoologia e quindi alla vita e ai problemi di estinzione di varie specie animali.
 
Questo saggio, veramente interessante, ricco di argomentazioni stimolanti, può suggerire nuovi percorsi in tutti i territori.
Grazie, dunque, alle socie del Soroptimist International club di Cosenza che, in due anni, hanno portato a termine questo lavoro, interagendo con le scuole superiori della città.
 
Luciana Grillo – [email protected]
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