Il libro: «Per l'Esercito serbo - Una storia dimenticata»
Con 170 navi l'Italia salvò 136.000 soldati serbi, 11.651 feriti, 13.000 cavalieri, 10.000 cavalli e 23.000 soldati austriaci prigionieri dell’Esercito serbo
A cent'anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, questo volume, di grande valore storico, rievoca una delle più importanti e vaste operazioni umanitarie di tutti i tempi, che ha, a sua volta, indirizzato la vittoria e l'andamento della storia europea.
Sarà presentato al Vittoriano di Roma il prossimo 14 aprile.
Alla fine del 1915, l'Esercito serbo, stretto dalle armate degli imperi Centrali, dovette ritirarsi nel pieno dell'inverno, attraverso i monti albanesi.
Giunse sulle coste dell'Adriatico e il salvataggio di un intero esercito fu quasi esclusivo compito d'Italia.
Il lavoro della nostra Marina da guerra fu sovrumano. L'evacuazione dell'Esercito serbo coinvolse centosettanta navi nella stagione avversa, su uno specchio di mare strettissimo, navigando su rotte obbligate e lungo spiagge aperte, flagellate da tutti i venti e senza un posto d'approdo.
Dal 12 dicembre 1915 al 29 febbraio 1916, furono imbarcati e trasportati in salvo 136.000 soldati serbi e altri 11.651 ammalati e feriti, cavalleria di oltre 13.000 uomini e 10.000 cavalli, quasi 23.000 soldati austriaci, prigionieri dell'Esercito serbo, 22.000 tonnellate di viveri, foraggi, medicinali e materiali vari e 50 pezzi d'artiglieria serba.
L'impresa della nostra Marina, finora poco conosciuta, può essere paragonata a quanto avvenne nella Seconda Guerra mondiale tra il 25 maggio e il 3 giugno 1940 a Dunkerque nella Francia settentrionale, che vide lo sgombero di oltre 300.000 soldati inglesi e francesi.
Tale salvataggio fu determinante per la vittoria degli Alleati a somiglianza, possiamo dirlo ora, di quanto avvenuto nell'inverno 1915/1916 sulle coste albanesi.
Resta comunque impresso nella nostra storia militare quanto disse il colonnello Mitrovitch, capo del Quartier Generale serbo, nel salutare negli ufficiali e negli equipaggi dell'incrociatore «Città di Catania» tutta la Marina italiana, a cui si disse fiero di rendere l'omaggio affettuoso e riconoscente del popolo di Serbia.
«Bene è intesa ed apprezzata dall'Esercito serbo la vostra opera nobilissima.. Ora e sempre per quest'opera vi accompagnino, o marinai d'Italia, la gratitudine e i voti di tutta la Serbia, che sulle vostre navi oggi rinasce per affermare il suo sacro diritto all'esistenza contro l'aggressione e l'oppressione nemica.»
L’opera «Per l'Esercito serbo - Una storia dimenticata», che sarà presentata il 14 aprile, rappresenta la riedizione del volume a titolo «Per l’Esercito Serbo» di Paolo Giordani, stampato in Italia nel 1917, di cui esiste anche una edizione francese corredata da foto dell’epoca.
L’attuale edizione ripropone l’antico testo in italiano con la contestuale versione in lingua serba curata dalla Dott.ssa Mila Mihajlović. La parte redazionale è stata curata dal direttore e dallo staff della rivista «Informazioni della Difesa.»
Questo volume rappresenta il testimone silenzioso dell'eroismo della Serbia e dell'Italia, unite nella sofferenza e nella vittoria della Prima Guerra Mondiale.