Ceduta alle Forze Afghane la base avanzata italiana di Shindand
A questo punto la transizione è quasi completata: le nostre Forze Armate sono solo a Camp Arena di Herat
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Nella foto sopra, l'ultimo ammaina bandiera. Nella foto sotto, la bandiera della Julia come l'avevamo fotografata noi a Shindand 3 anni fa.
Questa mattina la base operativa avanzata «La Marmora» di Shindand, ultima delle Forward Operating Base (FOB - base avanzata) italiane, è stata ceduta definitivamente alle Afghan National Security Forces.
L’ufficialità del passaggio è avvenuta con una cerimonia che di fatto ha sancito il definitivo passaggio agli afgani della responsabilità della sicurezza del territorio, affidato dal 2009 ai militari italiani.
Questa cerimonia segna la prosecuzione del processo di transizione e del rientro in Patria del contingente italiano, come parte del ridimensionamento che proseguirà fino alla fine del 2014.
I nostri lettori ricorderanno i servizi giornalistici de l’Adigetto.it inviati dal nostro direttore nel 2010. Sono tutti disponibili tramite questo link.
Ricordiamo che era proprio in missione a Shindang il capitano Massimo Ranzani, in forza al V Alpini di Vipiteno quando ha perso la vita in un Lince colpito da un ordigno (vedi 1 - vedi 2).
I paracadutisti del 183° reggimento Nembo di Pistoia hanno consegnato nelle mani del rappresentante del governatore di Herat e del governo centrale di Kabul, le chiavi della base, che sarà la sede della brigata aerea della nascente aeronautica militare afgana, di cui gli italiani con 35 istruttori dell’Aeronautica Militare stanno preparando piloti e controllori di volo.
Alla cerimonia erano presenti il generale Taj Mohammad Jahed, comandante del 207° corpo d’armata dell’Esercito afghano, il generale di brigata Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West (il comando multinazionale a guida italiana e su base brigata meccanizzata Aosta), il colonnello Franco Merlino, ultimo comandante di Fob La Marmora e del 183° reggimento paracadutisti Nembo, e numerose altre autorità civili e della coalizione.
Il momento della firma dei documenti, che ha suggellato il passaggio formale della base italiana alle autorità afgane, è terminato con l’ammaina bandiera italiano e il conseguente alza-bandiera afgano da oggi responsabile della base.
Il generale Pellegrino ha sottolineato «il prezzo del processo di transizione in termini di vite umane e l’orgoglio di lasciare nelle mani di una forza matura il controllo, la sicurezza e lo sviluppo della loro madrepatria».
Ultimo reggimento a operare nel territorio di Shindand come Transition Support Unit Center (TSU-C) è stato il 183° reggimento paracadutisti Nembo di Pistoia con il concorso di una compagnia di bersaglieri del 7° reggimento di Altamura (BA), una compagnia del 4° reggimento genio guastatori di Palermo, una compagnia del 2° reggimento trasmissioni alpino di Bolzano e un nucleo di carabinieri con compiti di polizia militare.
Con la cessione della FOB La Marmora, la Transition Support Unit Center si rischiera interamente ad Herat presso Camp Arena, sede delle Regional Command West, e unico luogo dove ormai è ridislocato tutto il contingente italiano in Afghanistan.