I consigli di un trentino che ha fatto strada all’estero

Intervista ad Antonio Facenda, country manager di Shopalike.it – Di Davide Pettenuzzo

L’idea di questa intervista è seguire il percorso di nostri concittadini che hanno scelto di lavorare all’estero e di raccontarci la loro esperienza lavorativa e di vita, oltre al rapporto che continuano mantenere con il territorio dove sono cresciuti.
Antonio Facenda è un trentino doc e ha studiato all’università di Trento, salvo poi completare gli studi all’università di Dresda in Germania attraverso un programma di doppia laurea.
Dopo varie esperienze all’interno di importanti realtà del settore internet a Dublino, Stoccarda e Lipsia lo scorso settembre ha cominciato a lavorare come Country Manager Italia per il portale di shopping online shopalike.it, con sede a Berlino.
Per i lettori dell’Adigetto.it abbiamo pensato di fare ad Antonio qualche domanda per capire cosa l’ha spinto a lasciare la sua città natale e a lavorare in un paese straniero, le differenze culturali ed eventuali difficoltà incontrate e alcuni consigli che si sente di dare a chi decidesse di seguire le sue orme.
 
Ciao Antonio, ci potresti riassumere un po’ il percorso che ti ha portato dall’università di Trento fino all’Irlanda e poi adesso a Berlino?
«Ho cominciato a studiare economia politica a Trento, ma già dall’inizio la mia idea era di partire per studiare all’estero. L’università di Trento offre un programma di doppia laurea che mi sentirei di consigliare a tutti. Ho studiato i primi due anni a Trento, mentre gli ultimi due (sono ancora un quadriennalista!) ho completato i miei studi presso l’università di Dresda.
«Io ho anche scritto la tesi. Una volta laureato ho deciso di fare un tirocinio in Irlanda per migliorare il mio inglese, ma poi sono ritornato in Germania e li ho cominciato a lavorare nel settore internet. Da un’agenzia di online marketing a Stoccarda mi sono spostato a Lipsia dove ho lavorato per 3 anni presso una grande azienda internet attiva soprattutto nel settore turistico.»
 
Ci puoi descrivere brevemente il tuo ruolo nella tua attuale società?
«Come country manager qui a ShopAlike le mie principali responsabilità variano dalla gestione del team e delle varie attività di marketing al monitoraggio di costi, ricavi e qualità del portale. Mi occupo inoltre delle selezioni del nuovo personale per il dipartimento italiano e dell’acquisizione di negozi partner.
«Oltre alla supervisione di tutte queste operazioni il mio ruolo è anche quello di riportare al management dell’azienda l’andamento della sezione italiana. Il mio ruolo è molto vario e interessante.
«Il fatto che la nostra azienda sia attiva in 15 Paesi diversi mi porta a confrontarmi con i responsabili dei team di altre nazioni ed a conoscere anche le strategie di mercato e i problemi di altri Paesi.»
 
Quali sono le differenze principali tra l’università di Trento e quella di Dresda?
«A Dresda ho notato che l'approccio era molto più scientifico rispetto all'università di Trento: li il focus dell'insegnamento era molto sulla discussione in corso nella comunità scientifica economica e sulle teorie economiche.
«A Trento, nonostante molti siano convinti che le università italiane siano molto teoriche, ho vissuto un approccio più empirico e legato a questioni di attualità. Ma devo anche dire che a Trento ho studiato solo per il primo biennio quindi può essere che nel biennio di specializzazione le cose poi sarebbero state ben diverse anche a Trento.»
 
Quanto importanti sono state le nozioni che hai appreso all’università per quello che adesso è il tuo lavoro?
«Quello che faccio adesso nel mondo di internet e dell'e-commerce ha veramente poco a che fare con i miei studi, purtroppo non è come per un medico che studia medicina e poi sa che la applicherà in un lavoro già ben definito.
«Ma sicuramente aver studiato economia politica mi ha aiutato a sviluppare una forma mentis che mi permette di affrontare e risolvere molti problemi che si presentano nella vita quotidiana del mio lavoro con un approccio molto analitico.»
 
In che modo sei ancora legato al territorio trentino e quanto ritieni sia stato importante nel tuo background?
«Purtroppo torno in patria solo 2-3 volte all'anno, ma la mia famiglia e molti dei miei amici d'infanzia vivono in Trentino. Nonostante viva da ormai 10 anni all'estero mi sento comunque ancora fortemente legato al Trentino e spero di aver mantenuto alcune delle caratteristiche tipiche di noi trentini, come ad esempio l'affidabilità, la serietà nel lavorare ed un sano spirito pratico nel fare le cose.»
 
Che consigli ti senti di dare ai tuoi concittadini che dovessero decidere di andare a lavorare all’estero?
«Sicuramente il mio primo consiglio è quello di non partire alla cieca senza avere un piano preciso su quello che si vuol fare. Ci sono fin troppe persone che partono alla ricerca di un non meglio definito mondo migliore che però molte volte non esiste.
«Si può sicuramente avere fortuna, ma molto spesso la realtà è più dura di quanto si può immaginare in quanto alla fine purtroppo nessuno regala niente a nessuno e anche qui in Germania i problemi ci sono come dappertutto.»
 
Davide Pettenuzzo