Sacro Cuore, sentenza contro la discriminazione dei lavoratori
Soddisfazione della Cgil del Trentino per la decisione del Tribunale di Rovereto
«La decisione assunta dal Tribunale di Rovereto sul caso della docente dell'Istituto Sacro Cuore riafferma un importante principio: un istituto religioso, nonostante sia portatore di una tendenza, non può discriminare i propri insegnanti sulla base del loro orientamento sessuale, in quanto questa sfera riguarda esclusivamente la dimensione privata del lavoratore e della lavoratrice. Per noi è una significativa affermazione che riconosce i diritti e la dignità dei lavoratori contro ogni forma di discriminazione.»
Commentano così il segretario generale della Cgil del Trentino, Franco Ianeselli, e Gloria Bertoldi della segreteria confederale, che ha seguito il caso, la sentenza del Giudice del Lavoro di Rovereto.
ul caso dell'istituto Sacro Cuore il sindacato di via Muredei, assistito dagli avvocati Stefano Giampietro e Alexander Schuster, aveva proposto ricorso per i profili di discriminazione collettiva, chiedendo al Giudice che venisse accertato il carattere discriminatorio delle affermazioni della direttrice dell'istituto che aveva rivendicato il diritto di non assumere persone omosessuali.
Una pretesa che il Tribunale ha ritenuto illegittima condannando la scuola al risarcimento di un danno economico a favore anche della Cgil del Trentino.
«Al di là dell'importante riconoscimento del danno e della discriminazione subita dall'insegnante – concludono Ianeselli e Bertoldi – c'è un'affermazione che va oltre il singolo caso e assume una portata generale.»