«Qual piuma al vento» chiude il sipario sul festival
L'ultima giornata di appuntamenti era interamente dedicata alla vita e all'opera di Elvira de Gresti di San Leonardo

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Le tinte azzurre del cielo trentino che ispirarono la musica di Elvira de Gresti hanno chiuso il sipario della prima edizione del Festival Qual Piuma al Vento.
In un mese di concerti, conferenze e con la mostra fotografica e le esposizioni di spartiti di compositrici, la nuova manifestazione ha trasformato la città di Trento in un palcoscenico dell'arte femminile, per parlare di creatività, successi, conquiste ed affermazioni delle donne in un'ottica di pari opportunità.
L'ultima giornata di appuntamenti era interamente dedicata alla vita e all'opera di Elvira de Gresti di San Leonardo, compositrice vissuta a cavallo di due secoli a cui Ala diede i natali nel 1846.
Le vicissitudini della sua vita sono state raccontate dalla scrittrice Luisa Pachera in un incontro presso la Biblioteca Comunale, dove è stato presentato il libro da lei curato sull'artista trentina.
Presente anche la musicologa Federica Fortunato, che non solo ha descritto l'opus compositivo della de Gresti, ma ha raccontato l'ambiente musicale di quel periodo storico facendo scoprire le numerose figure di donne compositrici che erano presenti in Europa.
Il concerto serale, presso la Fondazione Caritro, ha incantato il numeroso pubblico presente grazie ad un particolare progetto della pianista trentina Antonella Costa.
L'esecuzione di alcune liriche da camera per voce e pianoforte di Elvira de Gresti, interpretate dal soprano Maria Letizia Grosselli, è stata accompagnata dalla proiezione di alcuni tra i più bei quadri del periodo coevo, dall'impressionismo ai preraffaelliti, da Klimt a Segantini.
Le immagini hanno caricato di suggestione l'ascolto, che è stato accompagnato da lunghi applausi.
Termina dunque il Festival Qual Piuma al Vento, ma l'interesse suscitato in città e non solo, dal pubblico come dalle istituzioni, fa già sperare in un seguito.