Storie di donne, letteratura di genere/ 137 – Di Luciana Grillo

Gabriella Kuruvilla, «Monaco d’autore» – Dopo aver letto questo racconto vorrei davvero saltare sul treno e andare a visitare Monaco libro alla mano

Titolo: Monaco d'autore
Curatrice: Kuruvilla Gabriella
 
Genere: Racconto turistico di alto livello
Editore: Morellini 2016, collana Città d'autore
 
Pagine: 237, brossura
Prezzo di copertina: € 16,90
 
È divertente leggere un libro di racconti con occhio di genere, nel senso che – dopo aver letto scrupolosamente i dodici racconti – ho scelto di recensire soltanto quelli scritti da donne.
Le autrici sono Silvia Di Natale (citata in «Costruire Letteratura con mani di donna»), Elisa Hermann, Florinda Klevisser, Gabriella Kuruvilla, Simona Morani e Valeria Vairo, nate e/o vissute in Italia, prima di trasferirsi a Monaco: ecco perché, insieme ai loro colleghi, sono state scelte per raccontare Monaco, città moderna e complessa, talvolta ostile agli stranieri, con birrerie ospitali e un’intensa «movida».
A partire dalla deliziosa copertina, si comprende che si parla di una città fedele alle tradizioni, vivace e multietnica.
 
Poi, di racconto in racconto, ne conosciamo aspetti meno noti e luoghi che chi ci vive conosce meglio di chi va nella capitale della Baviera da turista, per un numero di giorni limitato.
Nel racconto della Di Natale, sono citati i giorni di carnevale: «”Giorni folli”… Molti approdano dalle piazze e dai locali direttamente all’ospedale psichiatrico dove Astrid da qualche tempo lavora», i pazienti dello stesso ospedale, il Giardino Inglese «che di sabato in sabato cambia aspetto e diventa, da dorato, viola grigio e bianco». Nel racconto della Hermann attraversiamo Kunstpark Ost e ci troviamo in uno strano corteo con accompagnamento musicale fino al Westfriedhof, il cimitero dove, «una notte di novembre del 2001 fu sepolta la principessa Soraya Esfandiary Bachtiary» in un clima di mistero e segretezza.
 
Florinda Klevisser descrive con sottile umorismo la storia del fantasma del consolato che abita in «una piccola scatola di metallo riposta all’interno di una scatola di legno, marchiata con uno stemma, insieme a una divisa ben piegata», ci fa sorridere e pensare, mentre Gabriella Kuruvilla – che oltre ad essere autrice di un racconto e curatrice del libro, è anche ideatrice della copertina – narra la storia di due giovani sposi indiani che per trovare lavoro arrivano in Italia («meta scelta per la religione, la cultura, l’ospitalità, il clima.
E il mare. Abbiamo sbagliato posto: a Milano non c’è il mare») e sono poi costretti a separarsi: in Italia rimane lei mentre lui va a Monaco per lavoro: «Milano è il grigio. Monaco, invece, è anche il bianco e il blu del suo cielo, quando nevica e quando è sereno; l’azzurro delle sue acque, che sono laghi e fiumi veri e puliti; il verde dei suoi boschi e dei suoi prati…».
 
Joy vorrebbe vicina la moglie e per convincerla le invia cartoline che lei conserva con cura, per conoscere la città dove alla fine raggiungerà il marito.
Interessante anche il racconto di Simona Morani, che ci presenta Valentina alla ricerca affannosa di un appartamentino, esattamente come quattro anni prima, quando aveva risolto il problema andando a vivere nella casa di Manuel, educato e silenzioso.
Quando gli disse: «Mi sento sola. Anche se siamo in due», era pronta a lasciarlo…
Valeria Vairo è l’ultima autrice e nella sua Fiaba per adulti usa la prima persona, dà voce a un uomo che, lentamente, è riuscito a recuperare la sua vita dandole una svolta definitiva dopo aver incontrato Zoltan, «un uomo che se ne stava seduto a fumare un sigaro su una poltrona liberty di velluto rosso sulla riva del fiume» grazie a Dominique, «un grande cane bianco…aveva il sole alle spalle e il suo manto riccioluto brillava tutto dentro un alone di luce d’oro…».
Anche qui, luoghi più o meno noti, il Wittelsbacherbrucke, il fiume, la chiesa di St. Maximilian, la statua di Ottone di Baviera, ecc. ecc.
 
Dopo aver letto questi racconti (e anche gli altri, non meno interessanti) vorrei immediatamente prendere il treno per Monaco e, libro alla mano, andarmene in giro seguendo gli itinerari già percorsi leggendo.
 
Luciana Grillo
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