Via libera ai criteri della legge per l’informazione locale gratuita

Rossi: «Sosteniamo i livelli occupazionali e la qualità del lavoro giornalistico»

Promuovere la qualità ed il pluralismo dell’informazione locale, dando sostegno alle imprese che lavorano in una logica di servizio pubblico.
Questo il principale obiettivo dei criteri e delle modalità di applicazione della legge provinciale in materia d’informazione locale, approvati oggi in via preliminare dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi.
«La crisi economica e finanziaria degli ultimi anni – commenta Rossi – ha colpito duramente anche il settore dell’editoria locale. Il rischio è che vada perduto un patrimonio di esperienza e di professionalità che in Trentino ha garantito, in tanti anni, soprattutto nel settore delle televisioni e delle radio private, pluralismo e diffusione gratuita di contenuti, oltre a molti posti di lavoro e allo sviluppo di professionalità specifiche.
«I criteri approvati oggi – aggiunge Rossi – puntano a sostenere i livelli occupazionali delle imprese del settore ed a promuovere la professionalità del lavoro giornalistico, anche attraverso un’adeguata organizzazione aziendale.»
Grande attenzione viene riservata dalla normativa anche alle nuove frontiere dell’informazione, nelle sue varie declinazione, con l’inserimento fra i soggetti che potranno accede ai contributi anche dei portali di informazione online.
Tra questi, anche l’Adigetto.it.
 
Potranno beneficiare dei contributi le emittenti televisive o radiofoniche provinciali o di valle e i portali informativi online locali.
Tutti i soggetti devono diffondere quotidianamente contenuti informativi, autoprodotti e avere sede operativa in Trentino.
Ovviamente i requisiti e i massimali del contributo variano a seconda della tipologia dei vari mezzi di informazione, che presentano differenti costi d’impresa.
Le emittenti televisive dovranno avere almeno tre giornalisti con contratto giornalistico per poter accedere al contributo.
 
I parametri e l’assegnazione dei punteggi per determinare l’entità del contributo variano a seconda della tipologia del soggetto richiedente. I parametri presi in considerazione sono:
- numero giornalisti con contratto giornalistico;
- numero occupati dipendenti / tecnici, amministrativi e altro personale;
- grado di diffusione sul territorio;
- durata dell'informazione prodotta quotidianamente;
- numero telespettatori o radioascoltatori;
- numero utenti unici giornalieri su media annuale (per i portali di informazione);
- numero anni di attività alla data della domanda.
 
Il numero di giornalisti e di altro personale è preponderante nel determinare l’entità del contributo.
Inoltre, a tutela dei livelli occupazionali, i criteri stabiliscono che se un editore licenzia uno o più giornalisti nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda è ammesso alle agevolazioni solo se raggiunge un accordo con le organizzazioni sindacali di categoria che lo impegni a ristabilire totalmente o parzialmente i livelli occupazionali preesistenti sulla base di un piano industriale condiviso.
Una volta ottenuto il contributo, l’editore si impegna per un anno a mantenere i livelli occupazionali esistenti al momento della domanda.
Se licenzia qualcuno durante questo periodo perde i contributi ottenuti in maniera proporzionale alle unità lavorative licenziate. Se invece licenzia il 50% o più dei propri giornalisti il contributo viene totalmente revocato.
 
È prevista, inoltre, la decadenza parziale dai contributi a seguito di sanzioni irrogate dall'Ordine dei giornalisti o dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni in relazione a contenuti oggetto di diffusione da parte delle imprese beneficiarie dei contributi.
I contributi sono concessi in compensazione fiscale nel rispetto della normativa dell’Unione europea in materia di aiuti d’importanza minore (de minimis).
I criteri approvati oggi dalla Giunta saranno ora inviati per il parere previsto dalla legge al Comitato provinciale per le comunicazioni e alla competente Commissione permanente del Consiglio provinciale.