Storie di donne, letteratura di genere/ 43 – Di Luciana Grillo
«Il Carro delle muse»: raccolta delle vincitrici del Premio 2014
Titolo: Il Carro delle Muse 2014
Autrici: Varie
Note: Raccolta vincitrici del concorso
Editore: Greco&Greco
Prezzo di listino: € 12
Come acquistare il libro: Vedi sito
Il carro delle Muse non è un romanzo, ma la selezione di poesie, novelle e favole che hanno partecipato alla prima edizione dell’omonimo concorso, bandito a fine 2013 e concluso nel settembre 2014.
Pertanto, non è possibile recensire sistematicamente ogni scritto, perché ciascuno di essi rappresenta un modo, un genere, un mondo diverso; ciò che a mio avviso rende interessante questo libro, è proprio l’estrema diversità degli scritti, le cui autrici sono di diversa provenienza e cultura, ma tutte animate da impegno e desiderio di partecipazione.
Alcune autrici arrivano da Paesi lontani come l’Argentina, il Brasile e il Sudafrica, altre sono italiane del nord e del sud (Torino, Benevento, Pavia, Ferrara, Pordenone, Bologna,ecc.)
Tralasciando l’analisi delle poesie e delle favole, mi soffermo sulle Novelle che rivelano in genere una buona padronanza della lingua, una piacevole varietà di argomenti, un’apprezzabile capacità di sintesi.
I temi sono molto vari, si va dalla lettera al figlio, intitolata proprio «A mio figlio», in cui la madre – Ana Maria Aldrighetti, argentina – dichiara a suo figlio «Sei un pezzo della mia vita, parte della mia energia, del mio spirito…», al racconto di un’esperienza di lavoro su una motonave che collegava Genova a Tunisi (A Martina piaceva scendere da sola in quella terra: vi si respirava il dolce calore estivo, misto agli odori dei cibi e del tabacco dei narghilè); dalla ricerca del padre mai conosciuto alla confusione di identità (Sono Lei. No sono IO) e così via.
Tra gli altri, mi ha colpito il racconto di un’anziana donna, Donata, il cui quaderno, gelosamente custodito, è stato ritrovato per caso nell’archivio di una scuola elementare.
Donata racconta la sua solitudine e la compagnia rumorosa dei bambini, l’asprezza del carattere della gente di montagna e la bellezza di monti e valli che vede dalla sua casa.
Ma sottolinea anche il contributo delle donne ed il loro sangue versato – non riconosciuto, però – durante la grande guerra: «…il loro sangue è scorso a fiumi nelle trincee. Per ognuno di quegli eroi una donna si è sentita colma e per ognuno di loro nell’anima ha tatuato un addio…»
Un altro racconto è ambientato non lontano da Napoli, in una semplice casa dove nasce un grande amore tra Enzo, figlio del ricco Ettore, e Anna, bimbetta povera, figlia di contadini.
Le vicende storiche costringono la loro famiglia a lasciare «i luoghi della giovinezza, la terra dove fioriscono i limoni, per cercare una sistemazione migliore».
Si procede dunque fra storie legate al passato, più o meno recente, ed eventi che accadono quotidianamente; incontriamo protagonisti che ci sembra di conoscere, giovani donne provenienti da Paesi lontani, desiderose di parlare, anche se in italiano stentato, di ripercorrere la loro vita, le sofferenze patite, i dubbi che le attanagliano, la paura di perdere memoria ed affetti.
Leggiamo storie antiche di amicizie profonde, che legano due persone fino alla morte, e il racconto dell’incontro con un’indovina che sembra cambiare il destino… e ancora la guerra, i bombardamenti, le corse nei rifugi, i viaggi alla ricerca di una vita migliore nelle mitiche Americhe.
In un racconto, più che fatti ci sono pensieri, «si può guardare senza vedere e vedere ma non voler guardare.
«Si può tutto e il contrario di tutto e questa forza della mente, finché si è vivi e coscienti, nessuno può toglierla.
«Si può sorridere con gli occhi e non con il cuore, si può essere seri, mentre l’anima è colma di gioia.»
Si può essere malinconici come Severo, il protagonista di un bel racconto, che si occupa delle tessere di un mosaico e di una costruzione che forse rimarrà incompiuta o come Azzurra, il cui nome «evoca il colore del mare».
La raccolta si chiude con un breve scritto dedicato ai «Giardini del cuore e ad un fiore candido e profumato, che esprime appieno ciò di cui il cuore ha bisogno, per battere ancora, con gioia».
Insomma, in queste Novelle c’è la vita, anche la «nostra» vita, raccontata con accenti semplici e genuini, qualche volta con l’aggiunta di versi, sempre con il desiderio di comunicare emozioni e sentimenti.
E con la consapevolezza che avvicinarsi ad un racconto può essere gratificante sia per chi lo scrive che per chi lo legge.
Luciana Grillo