Storia dell'organista di Pilcante: Lucio Mutinelli

Il falegname costruisce il primo organo rinascimentale della Norvegia

Mutinelli con sindaco assessori e Ponzani.
 
 
A Fjære, nel sud della Norvegia, in una delle chiese più antiche del paese scandinavo, suona adesso un organo costruito - in parte - a Pilcante.
È opera del falegname Lucio Mutinelli, che ne è autore assieme a Giuseppe Ponzani, organaro romano.
Mutinelli ha lavorato per due anni allo strumento, che è stato montato in prova la prima volta nella cappella di Sant'Anna, lo scorso autunno.
L'organo è stato inaugurato lo scorso 29 gennaio con un concerto, alla presenza dell'ambasciatore italiano in Norvegia.
Il concerto dell'ultima domenica di gennaio ha sancito, per Lucio Mutinelli, la fine di un lungo periodo di lavoro.
Tutto era iniziato oltre due anni fa, quando l'organaro Ponzani, ha scelto lui come falegname per un'importante commessa che aveva appena ricevuto dalla Norvegia: costruire un nuovo organo per la chiesa di Fjære.


 
 UNA LUNGA ESPERIENZA 
L'avventura professionale di Lucio Mutinelli di Pilcante parte da lontano, e altrimenti non poteva essere, perché, come dice egli stesso, serve parecchia esperienza per diventare falegname costruttore di organi.
Mutinelli aveva seguito da ragazzi la scuola professionale di falegnameria a Trento, città dove poi inizia a lavorare, sempre in falegnameria. Nel 1998 si sposta in Valpolicella, alle dipendenze di Barthélemy Formentelli, organaro italiano.
In cinque anni acquisisce conoscenze, impara come funziona un organo e come lo si costruisce.
Nel 2004 decide di mettersi in proprio e apre il laboratorio di falegnameria di Pilcante, e da allora inizia a collaborare con altri organari per la costruzione, la progettazione ed il restauro di questi strumenti.
Da allora ha partecipato, tra restauri e costruzioni, ad un centinaio di lavori, sia in Italia che in altri paesi (Francia, Svizzera, Israele).
In particolare, sono importanti le collaborazioni al restauro dell'organo di San Pietro in Vincoli a Roma, la costruzione del nuovo organo di San Domenico a Rieti, o il restauro avvenuto nella chiesa di Caudebec en Caux in Normandia.
Mutinelli si occupa di falegnameria storica e attinente alla costruzione di organi, e di restauro, sempre storico; è opera sua, ad esempio, l'intervento di restauro sul portone della chiesa di San Martino di Pilcante.
 
 LA COMMESSA NORVEGESE 
La chiesa di Fjære risale del 12° secolo, ed è in muratura, una delle più antiche del paese di questo genere. La località si trova nel Comune di Grimstad, città di 22 mila abitanti all'estremità meridionale della Norvegia.
Giuseppe Ponzani, organaro di Acquaviva di Nerola in provincia di Roma, aveva appena ricevuto una commessa importante, costruire un nuovo organo per la storica chiesa. La parrocchia protestante di Fjære aveva infatti deciso di sostituire lo strumento musicale, vendendo quello precedente ad una chiesa a Czestochowa in Polonia.
Ponzani scelse proprio il falegname alense per la fondamentale parte in legno. Per Lucio Mutinelli era la prima volta che costruiva per intero un organo nel suo laboratorio – salvo ovviamente le parti di stretta competenza dell'organaro, e cioè le canne in piombo e stagno, e la manticeria.
Aveva però una salda esperienza alle spalle, ed è stato grazie a questa che Ponzani lo ha scelto.
 
 LA PRIMA VOLTA A PILCANTE E POI IL VIAGGIO 
Mutinelli e Ponzani hanno utilizzato, per costruire l'organo, le tecniche del Seicento, e diversi tipi di legno (cipresso per la cassa, e poi pioppo, abete, noce, castagno, frassino), tutti scelti in base alle singole funzioni delle parti e ben stagionati.
Tra le varie soluzioni adottate, si segnala la pietra usata come contrappeso all'interno; è un metodo adottato dagli organari italiani storici, efficace e d'effetto.
Per un lavoro di questo genere servono due anni, e ci sono voluti tutti, per costruire l'organo. In ottobre l'organo era pronto. Prima di portarlo in Norvegia, Ponzani e Mutinelli lo hanno montato nella cappella di Sant'Anna a Pilcante, assemblando tutte le parti e provando il funzionamento di alcune parti meccaniche.
I curiosi e bene informati del paese hanno potuto ammirare l'opera, visitando la chiesetta, dove i due erano al lavoro. È stata una settimana per un lavoro complesso e delicato. A quel punto bisognava portarlo in Norvegia.
Smontato, tutti i pezzi sono stati imballati e preparati. Il viaggio è stato fatto in camion. L'organo va infatti montato sul posto, e adattato. I due artigiani hanno lavorato per due settimane nella chiesa di Fjære.
Ponzani è rimasto in Norvegia, perché, una volta assemblato inizia il lavoro più delicato, quello dell'intonazione. Servono due o tre mesi, perché il legno deve ambientarsi, e vanno considerati diversi parametri ambientali specifici, che variano per ogni chiesa, come temperatura, pressione, acustica.
Tuttora Ponzani sta lavorando, per perfezionare il suono.
 
 L'INAUGURAZIONE 
Il maestro Francesco Cera, organista e clavicembalista, esperto di musica rinascimentale, insegnante al Conservatorio di Matera, ha eseguito musiche di Frescobaldi, Bach e Vivaldi. Cera ha suonato alla presenza dell'ambasciatore Giorgio Novello; il concerto era stato promosso da Andrea Maini, italo-norvegese, maestro organista titolare della chiesa di Fjaere; c'erano anche le autorità locali, a partire dal sindaco di Grimstad.
Un vero e proprio evento: non ci sono, in Norvegia, altri organi di questo tipo, in stile rinascimentale italiano (o romano).
È stato un ideale abbraccio tra la cultura norvegese e quella italiana, molto apprezzata nel paese del Nord, e a rappresentarla c'era anche un artigiano alense.
 
 UNA PASSIONE 
Mutinelli è molto soddisfatto del suo lavoro. Corona la sua esperienza professionale, iniziata più di vent'anni fa, e che “consacra” così il falegname costruttore di organi di Pilcante.
«Un lavoro che si fa per passione, ci vuole molto tempo per imparare. Senza passione, non si fa nulla», – dice.
E tutta questa passione emerge dalle sue parole, nel come descrive le sue scelte di restauro, nel perché ha scelto un legno piuttosto che un altro, una tecnica al posto di un'altra.
Nel parlare della pietra scelta per fare da contrappeso, o della stagionatura dei materiali.
«Abbiamo adottato lo stile rinascimentale romano – dice, nel descrivere l'organo – ci siamo ispirati per questo ad uno strumento di Bonifazi, organaro del Seicento, presente a Roma.
«Ci siamo basati sulle tecniche e sul tipo di costruzione di questo modello.»
La stessa passione di Mutinelli traspare quando parla del tavolo in legno massiccio costruito per la sorella, o nei restauri di mobili antichi a lui commissionati.
 
 GRAZIE ALLA COMUNITÀ 
Lucio Mutinelli ringrazia la comunità di Pilcante, «e in particolare il parroco don Beppino Soini e don Elio Seppi, per aver messo a disposizione gratuitamente la cappella di Sant'Anna per il montaggi di prova.
«Ringrazio anche Fedele Ferrari, che ha realizzato le scritture storiche sui cartigli e sulla tavoletta, ispirandosi alle tecniche del Seicento.»
 
 L’ORGOGLIO DI ALA 
L'amministrazione comunale di Ala è molto orgogliosa di Mutinelli.
«Esprimiamo grande soddisfazione per avere sul nostro territorio un artigiano di questo livello – dice il sindaco Claudio Soini – egli è uno dei pochi rimasti in Trentino, capace di realizzare cose così preziose. Per noi è un motivo di orgoglio, ma non solo.
«Ala – prosegue il sindaco – è la città visitata da Mozart, è “città di musica”, abbiamo recentemente acquistato la collezione del pianoforte antico e stiamo costruendo un progetto di tipo culturale assai vicino al campo in cui opera Mutinelli.
«Avere sul territorio alense un artigiano di questo tipo può essere d'aiuto reciproco. Penso anche a forme di rapporto di lavoro, non solo sul restauro ma anche dal punto di vista didattico.»