Chef Rubio si scatena in Val di Non per «Unti e bisunti»

Amanti di trentingrana, mortandela e smacafam, preparatevi: per lui il cibo è prima di tutto un affare con cui sporcarsi le mani e poi una delizia per il palato

Lo abbiamo visto intingere le mani nel fritto più bisunto, cucinare rane in umido col pomodoro riccio, leccarsi le dita dopo aver imbottito un panino con il lampredotto, il tutto pasteggiando a colatura di alici...
Per lui il cibo è prima di tutto un affare con cui sporcarsi le mani e poi una delizia per il palato.
Stiamo parlando di Chef Rubio (Gabriele Rubini), rivelazione di «Unti e bisunti», una produzione originale targata Pesci Combattenti per DMAX (Dtt canale 52 | Sky canali 136-137 | Tivùsat canale 28) che con la prima stagione andata in onda l’anno scorso ci ha fatti intrigare con lo street food.
 
La cucina di strada che non passa attraverso ristoranti stellati e le «primedonne» dei fornelli ma porta alla luce i sapori tradizionali di un luogo e ne rappresenta l’anima più vera.
Oggi Chef Rubio, diplomato all’ALMA, frascatano doc, ex rugbista con un passato in Top 10, globe trotter, appassionato di musica, tatuaggi e fumetti, riparte con il suo curioso viaggio nello street food con la seconda stagione di «Unti e bisunti», in onda in prima tv esclusiva su DMAX dal 21 aprile ogni lunedì alle ore 22.00.
Anche in questa nuova serie Rubio, che sfoggia una bella barba al posto del baffo all’insù della prima edizione, sfiderà i campioni del gusto di ogni località visitata (10 nuove tappe per 12 puntate in tutto, inclusi 2 «Best of») e, a colpi di fritti, padellate, sugosi ripieni e ingredienti estremi, cercherà di portare a casa la vittoria anche sul territorio avversario.
Chi perde ovviamente, paga pegno!
 
Questa settimana si gira in Val di Non, culla italiana delle mele (65mila ettari coltivati, 300 milioni di chili prodotti ogni anno per un totale di più di un miliardo e mezzo di mele tutte raccolte a mano) dove Rubio ci farà scoprire i tesori di questa terra, esplorando gli agriturismi e le taverne di Ton, Malgolo, Sporminore e Rumo.
Rubio ci parlerà delle più tipiche ricette a base di questo frutto, strudel, frittelle e torte, ma anche di preparazioni salate che rappresentano l’anima della Val di Non.
Tra le delizie locali assaggerà gli gnocchi con la mortandela e la fonduta di Casolet, gli scodegini brasati con la polenta, le tagliatelle con speck e trentingrana, gli strangolapreti agli spinaci.
Poi ancora esplorazioni gastronomiche con assaggi di brusti (sanguinaccio), amblet (tipo di omelette con asparagi e formaggio), gli involtini di vitello alla trentingrana con burro fuso, lo smacafam, una specie di tortino di pane raffermo fatto con farina di grano saraceno, latte, lardo, uova e luganega.