Un lettore di Kiev ci scrive per protestare contro la caccia
«6.538 cacciatori trentini potranno uccidere con soddisfazione 6.834 caprioli, 2.306 Cervi e 2.930 camosci? Se è questa la civiltà, io scendo qui»
Riceviamo da Kiev una email in cui un assiduo lettore commenta amaramente i dati pubblicati ieri sulla riapertura della caccia in Trentino (vedi articolo). La pubblichiamo volentieri, unitamente alla risposta del nostro direttore. |
Caro Direttore,
sono un affezionato lettore quotidiano de L’Adigetto.it, da Kiev.
Mi urge prendere in mano la tastiera per estrinsecare il mio stato d'animo alla lettura dell'articolo in cui si dice che i 6.538 cacciatori trentini potranno uccidere con soddisfazione 6.834 caprioli, ( 1,05 caprioli a testa, meno male, perché un capriolo a testa forse era pochino!), 2.306 Cervi (effettivamente il cervo è più grosso e ne basta mezzo a cacciatore!) e 2.930 camosci.
Ora, il senso di equità e giustizia mi autorizza a chiedere quanti Ragionieri, quanti Messi Comunali, quanti Tornitori, quanti Operatori Ecologici (tralascio la categoria Politici, sarebbe troppo facile fare polemica su questa categoria, come sparare sulla Mezzaluna Rossa) si potranno abbattere, senza incorrere nella sanzione pecuniaria prevista per l'abbatti mento fuori quota!
Signori esimi, in che anno siamo? Mi viene un piccolo dubbio, ma saremmo noi la Civiltà Evoluta?
Scusate , ma se è così, io scendo qui, l'autobus della Civiltà Europea non va nella direzione giusta per me.
Quando daremo fucili di precisione a Cervi,Caprioli e Camosci, per far provare agli Umani il Piacere Intenso, quasi sensuale, di essere inclusi nella lista dei capi abbattibili?
Suvvia, facciamo dei Corsi di Recupero di Civiltà per i nostri Amici Nembrotte, per insegnare a gustare il Piacere di una Passeggiata nella Natura, l'ammirazione di un Quadro di grande Pittura (che non sia Natura Morta!), l'ascolto di un Concerto (senza spari e scoppi!).
Mi scuso dell'Invadenza, forse in Controtendenza.
Grazie per l'Ospitalità e saluti con simpatia, se farete una campagna anti caccia, cominciando magari a proporre la Caccia con l'Arco e le Frecce (per una disintossicazione graduale...).
Giovanni Cunegatti.
Egregio signor Cunegatti,
Comprendo il suo stato d'animo. Io non sono un cacciatore e ho solo riportato i dati apposta per consentire ai lettori di esprimere la propria soggettività, come ha fatto lei.
Ma devo dirle lo stesso qualcosa.
Quelle quantità, ovviamente, sono il massimo consentito e non vengono mai raggiunte. I cinghiali invece hanno la soglia minima: se non viene raggiunta, provvedono i forestali.
Il problema infatti è che se non lo fanno i cacciatori, quelle unità devono essere abbattute comunque dai guardacaccia forestali. Non ci sono più predatori naturali e gli ungulati prolificano senza perdite. La sovrappopolazione porterebbe alla diffusione di malattie che, una volta radicate, sarebbe impossibile debellare. D'inverno morirebbero di fame. Scenderebbero a valle (e non sarebbe una desmontegada…).
Per contro, i cacciatori studiano i loro animali e il loro ambiente, li proteggono dai bracconieri, si autolimitano. Da soli hanno deciso di limitare quest’anno la caccia ai caprioli rispetto alla cifra ammessa perché la neve di primavera ha ridotto le nascite.
I forestali non farebbero queste cose, non sarebbero abbastanza e costerebbero, contrariamente ai cacciatori che invece pagano fior di quattrini che vanno a favore dell’ambiente.
Le ho fatto un discorso pragmatico? Beh, la realtà della vita è anche questa.
Purtroppo anche l'uomo non ha più una selezione naturale e siamo arrivati a essere in 7 miliardi su questa terra. E in crescita.
Tanto meglio, per carità: questa è la civiltà.
Ma Il pianeta è segnato: ha i decenni contati.
Guido de Mozzi.