Gino Lunelli lascia la presidenza delle Cantine Ferrari
Dopo 50 anni, gli succede nella carica il nipote Matteo
Gino Lunelli lascia dopo oltre mezzo
secolo la guida delle Cantine Ferrari, casa leader per le bollicine
metodo classico.
Gli succede nella carica di presidente il nipote Matteo Lunelli, 37
anni, entrato in azienda nel 2003 dopo 5 anni di esperienza
all'estero.
Gino Lunelli, cavaliere del lavoro, che aveva fatto il suo ingresso
in Ferrari nell'ottobre del 1958, affiancando il padre Bruno e
dividendosi tra lavoro e studi universitari, è stato nominato
presidente onorario e per la prima volta non avrà, così come ha
chiesto, incarichi operativi.
Con questo scambio di consegne, si conclude il ricambio
generazionale nella stanza dei bottoni delle Cantine Ferrari
avviato nel 2005.
Allora Marcello, Matteo e Camilla Lunelli, ai quali due anni fa s'è
aggiunto Alessandro, avevano assunto ruoli operativi in
sostituzione di Gino, Mauro e Franco, i tre fratelli che hanno
fatto della Ferrari la prima casa italiana nel metodo classico.
Gino Lunelli aveva però mantenuto la presidenza che passa adesso al
nipote Matteo.
A Marcello, enologo, fa capo, con l'incarico di vicepresidente, la
produzione.
Camilla è responsabile della comunicazione e dei rapporti esterni,
mentre Alessandro è alla guida dell'area tecnica e della
programmazione ed entra nel cda della Ferrari e di altre società
del gruppo.
Pur mantenendo, sia nell'assetto proprietario sia nella governance,
la fisionomia di azienda familiare, il gruppo Lunelli si è aperto a
contributi esterni di alto livello.
Ed è così che, oltre a confermare Guido Pianaroli nel ruolo di
amministratore delegato della Ferrari, sono stati cooptati nel
consiglio di amministrazione della holding, la Lunelli spa, due
personaggi del calibro di Innocenzo Cipolletta e Lino Benassi.
Tutto ciò è avvenuto nel pieno rispetto di principi e valori
condivisi che la famiglia Lunelli ha voluto codificare, con il
prezioso supporto dello Studio Ambrosetti, in Patti di Famiglia che
contribuiranno a tutelare la continuità dell'impegno
imprenditoriale, anche a beneficio delle successive
generazioni.