Sudafrica, turismo in sorprendente crescita: i dati
Lo si legge nell'ultimo rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo «Il turismo per una crescita trasformativa e inclusiva»
Netta ed evidente la crescita del turismo in tutta l’Africa, anche se ciò «potrebbe generare un impatto molto più positivo sul PIL dei Paesi africani».
Lo si legge nell'ultimo rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) «Il turismo per una crescita trasformativa e inclusiva».
Nonostante gli attentati terroristici e una epidemia di ebola, si apprende che tra il 2011 e il 2014 il continente ha attirato ben 56 milioni di visitatori. Numeri che hanno contribuito anche alla nascita di nuovi posti di lavoro.
Secondo il «rapporto dell'ospitalità» dell’agenzia turistica Jumia travel, inoltre, lo scorso anno sono arrivati in Africa oltre 58 milioni di visitatori internazionali, cinque milioni in più rispetto al 2015.
Lo stesso turismo interno ha alimentato l'ascesa del settore nel continente con due africani su dieci che hanno scelto di conoscere e visitare il Nord Africa.
I riflettori sono puntati ora, dunque, sul futuro, e la richiesta forte è quella che giunge ai governi locali.
Lo scopo è raggiungere un buon livello di stabilità politica e di pace, condizioni fondamentali per lo sviluppo anche del turismo.
Rimanendo in ambito turistico, forte è la suggestione se si pensa alle parole «safari Sudafrica».
Un'esperienza che chiunque dovrebbe fare almeno una volta nella vita.
La meta per eccellenza del safari in Sudafrica è il Kruger National Park.
Tra i parchi naturali più antichi e famosi del mondo, fu inaugurato nel 1898 come riserva faunistica e oggi ospita 300 specie di alberi, ben 500 specie di uccelli e numerosi mammiferi, rettili e anfibi oltre a bufali, leopardi, leoni, rinoceronti ed elefanti.
Il Kruger Park, inoltre, è suddiviso in 6 ecosistemi con diversi tipi di vegetazione: si trovano boschi di acacie e sicomori del sudovest, fino alla savana della regione centrale.
Molto quotato anche il Kenya con le sue pianure, i suoi laghi, foreste e parchi naturali.
Il Masai Mara è la più grande riserva faunistica dell’Africa selvaggia ed è famosa per la straordinaria presenza di zebre da ottobre ad aprile.
Facile incontrare anche leoni, rinoceronti, leopardi, elefanti e bufali oltre a giraffe, gnu, gazzelle e antilopi.
La Tanzania, infine, è un'altra tappa da non perdere. Nella pianura di Serengeti si può assistere alla migrazione di gnu, zebre e gazzelle verso il Masai Mara, in Kenya.
Il Parco del Serengeti, una delle più importanti aree naturali protette dell'Africa orientale, è patrimonio dell’Umanità Unesco dal lontano 1981.
Lo si legge nell'ultimo rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) «Il turismo per una crescita trasformativa e inclusiva».
Nonostante gli attentati terroristici e una epidemia di ebola, si apprende che tra il 2011 e il 2014 il continente ha attirato ben 56 milioni di visitatori. Numeri che hanno contribuito anche alla nascita di nuovi posti di lavoro.
Secondo il «rapporto dell'ospitalità» dell’agenzia turistica Jumia travel, inoltre, lo scorso anno sono arrivati in Africa oltre 58 milioni di visitatori internazionali, cinque milioni in più rispetto al 2015.
Lo stesso turismo interno ha alimentato l'ascesa del settore nel continente con due africani su dieci che hanno scelto di conoscere e visitare il Nord Africa.
I riflettori sono puntati ora, dunque, sul futuro, e la richiesta forte è quella che giunge ai governi locali.
Lo scopo è raggiungere un buon livello di stabilità politica e di pace, condizioni fondamentali per lo sviluppo anche del turismo.
Rimanendo in ambito turistico, forte è la suggestione se si pensa alle parole «safari Sudafrica».
Un'esperienza che chiunque dovrebbe fare almeno una volta nella vita.
La meta per eccellenza del safari in Sudafrica è il Kruger National Park.
Tra i parchi naturali più antichi e famosi del mondo, fu inaugurato nel 1898 come riserva faunistica e oggi ospita 300 specie di alberi, ben 500 specie di uccelli e numerosi mammiferi, rettili e anfibi oltre a bufali, leopardi, leoni, rinoceronti ed elefanti.
Il Kruger Park, inoltre, è suddiviso in 6 ecosistemi con diversi tipi di vegetazione: si trovano boschi di acacie e sicomori del sudovest, fino alla savana della regione centrale.
Molto quotato anche il Kenya con le sue pianure, i suoi laghi, foreste e parchi naturali.
Il Masai Mara è la più grande riserva faunistica dell’Africa selvaggia ed è famosa per la straordinaria presenza di zebre da ottobre ad aprile.
Facile incontrare anche leoni, rinoceronti, leopardi, elefanti e bufali oltre a giraffe, gnu, gazzelle e antilopi.
La Tanzania, infine, è un'altra tappa da non perdere. Nella pianura di Serengeti si può assistere alla migrazione di gnu, zebre e gazzelle verso il Masai Mara, in Kenya.
Il Parco del Serengeti, una delle più importanti aree naturali protette dell'Africa orientale, è patrimonio dell’Umanità Unesco dal lontano 1981.
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