Guerra e poesia sul lago: parte «Pagine del Garda»
Tutte le foto dell'esposizione sono visitabili tramite questo link
Prende avvio sabato 13 novembre al
Casinò municipale di Arco la diciottesima edizione di «Pagine del
Garda», che con oltre 100 editori e più di 1.700 titoli si conferma
la più importante rassegna dell'editoria gardesana e trentina, alla
quale sono attesi 4.000 visitatori: alle 16 la cerimonia
d'apertura, a seguire la presentazione del libro «Fra le rovine
della guerra».
Il Basso Sarca e la valle di Ledro alla fine del primo conflitto
mondiale» (Ed. Il Sommolago, progetto MAG), a cura di Mauro
Grazioli; e domenica alle 16 del libro «Paul Heyse, versi e disegni
dal Garda» (Marco Serra Tarantola Editore), a cura di Paolo
Boccafoglio e Herfried Schlude, riedizione voluta dal Rotary club
di Salò e Desenzano in occasione dei cent'anni del Nobel per la
letteratura.
Il tradizionale appuntamento con la Rassegna dell'Editoria
Gardesana è ideato dall'associazione culturale «Il Sommolago» e
organizzato assieme al Servizio Attività Culturali Intercomunale di
Arco e Riva del Garda.
L'ingresso è libero.
Una manifestazione che negli anni è riuscita ad aggregare le
maggiori realtà che si occupano di editoria, non solo sulla sponda
trentina del Garda, ma anche su quella bresciana e, in misura
minore, veronese: la possibilità per il grande pubblico di
conoscere un'ampia produzione di nicchia che diversamente
rimarrebbe confinata alla ristretta dimensione locali, frutto del
lavoro non solo di case editrici, ma anche di associazioni, gruppi
culturali, centri studi, fondazioni, biblioteche e singoli
autori.
Al primo piano del Casinò municipale, inoltre, dal 7 al 21 novembre
sono allestite due mostre: nella prima, l'associazione «Il
Sommolago» e l'ASAR di Salò presentano una raccolta fotografica di
immagini della vita di trincea sul monte Baldo durante il primo
conflitto mondiale; nella seconda, curata dall'associazione
Menomoteca del Basso Sarca, è sviluppato in forma multimediale il
tema delle migrazioni.
Il libro che si presenta sabato, «Fra le rovine della guerra»,
rappresenta il catalogo della mostra «Paesaggi di guerra»,
allestita dal 12 novembre al 9 gennaio 2011 nelle due sedi MAG
(Museo Alto Garda) di Arco (Casa Collini, presso Palazzo dei Panni)
e di Riva del Garda (Rocca): 130 fotografie storiche recuperate nei
più importanti archivi italiani e trentini ricostruiscono i
«Paesaggi di guerra» della zona del Basso Sarca e della valle di
Ledro, ovvero la prima guerra mondiale con le terribili vicende
militari e umane, le fortificazioni e i bombardamenti, le
evacuazioni e la ricostruzione.
Immagini di immediata e drammatica
forza che provengono dagli archivi dell'Istituto di Storia e
Cultura dell'Arma del Genio (Roma), dell'Istituto per la Storia del
Risorgimento italiano presso il Museo Centrale del Risorgimento
(Roma), del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, del
Museo di Riva del Garda e dall'archivio fotografico e storico del
Comune di Riva del Garda.
Immagini accompagnate da un'attenta ricostruzione delle vicende
compiuta, nell'ambito dell'attività coordinata dal Museo storico
della Guerra di Rovereto, da Mauro Grazioli dell'associazione
culturale Il Sommolago.
Domenica arriva invece Paul
Heyse e il Garda, ovvero un'antologia di poesie frutto dei
soggiorni del premio Nobel 1910 sul lago: le 46 poesie di questa
antologia, tra l'altro arricchita da trenta disegni dello stesso
Heyse, fanno parte di raccolte che lo scrittore pubblicò nell'arco
di un quarto di secolo, a dimostrazione di come il Garda con le sue
acque azzurre e le sue brezze, con i suoi ulivi e i suoi cipressi
sia una presenza rilevante nella sua produzione poetica, al pari di
Roma, Napoli e Sorrento.
Fin dai primi anni Cinquanta protagonista della scena letteraria
tedesca, mediatore tra cultura italiana e tedesca, Heyse - che già
in vita fu chiamato «l'italianissimo» - elesse a sua seconda patria
il nostro Paese e in particolare il lago di Garda, dove soggiornò
in numerose occasioni: tra queste, nell'estate del 1867, all'hotel
Sole di Riva del Garda.
Dalla sua camera poté ammirare la strada del Ponale, tracciata
qualche anno prima nella roccia: il «sentiero» dal lui percorso e
ricordato in un sonetto dedicato alla città.
Nel 1899 la scelta di Gardone, dove trascorse gli inverni
successivi e dove acquistò villa Annina.
L'antologia è presentata dai due curatori, con letture di Patrizia
Perini, la partecipazione di Tommaso Lonardi e il violino di
Stefano Roveda.