Storie di donne, letteratura di genere/ 68 – Di Luciana Grillo
Anna K. Green, «Il caso Leavenworth» – Un giallo scritto da un’autrice americana alcuni anni prima che nascesse Sherlock Holmes
Titolo: Il caso Leavenworth
Autrice: Green Anna Katharine
Traduzione: Margherita Zizi
Editore: Elliot 2010 (collana Raggi gialli)
Pagine: 416, brossura
Prezzo di copertina: € 18,50
Mi è sembrata coraggiosa la scelta della Casa Editrice di pubblicare ora un giallo scritto da un’autrice americana nel 1878, alcuni anni prima che sulla scena letteraria gialla si affacciasse Sherlock Holmes.
Dunque, ho letto questo romanzo spinta dalla curiosità e da un qualche pregiudizio riguardante l’epoca e il sesso dell’autrice, e sono contenta di essere arrivata fino all’ultima pagina…quasi senza accorgermene, perché la storia che all’inizio sembra prevedibile, invece si complica di pagina in pagina e si rivela sorprendente e inattesa nella conclusione.
Al centro troviamo due cugine bellissime, entrambe orfane, ospitate da uno zio che le ama come se fosse il padre. È un uomo molto ricco che nutre una preferenza evidente per Mary, pur apprezzando le doti di Eleanore, tanto da lasciare per intero la sua eredità proprio a Mary.
L’autrice le descrive con cura:
«…Mi fermai subito, sopraffatto dall’emozione davanti all’immagine squisita che si presentava ai miei occhi. Seduta su una poltrona foderata di raso, col busto eretto nell’attitudine di chi lancia un’invettiva, vidi una meravigliosa fanciulla. Bella e fragile, altera e delicata…con la fronte alta e fiera, incorniciata da trecce biondissime.»
Ecco Eleanore, così bella da togliere il fiato.
Mary non è da meno, soprattutto quando sorride. È lei che ha incantato l’anziana signora Belden, che si trova impigliata negli affari dei Leavenworth: «L’ombra di una vecchiaia squallida e monotona cominciava a prospettarsi al mio orizzonte, quando una mattina… Mary Leavenworth varcò la soglia della mia casa e cambiò completamente la mia vita…ero rimasta abbagliata dalla sua bellezza e dal suo fascino.»
La morte improvvisa di Horatio Leavenworth, che viene trovato senza vita in biblioteca, ucciso da un colpo di pistola, scatena ipotesi e sospetti, ma anche sentimenti di fiducia in chi deve sbrogliare la matassa e indicare l’assassino.
Un giovane avvocato newyorchese assiste le due fanciulle, tenta di nascondere anche a se stesso certi indizi che le accuserebbero e si affianca al detective Gryce, sperimentando in prima persona le difficoltà di arrivare alla verità.
Naturalmente anche altri individui vengono convocati e interrogati: i domestici, il segretario personale…ma tutto sembra convergere verso le nipoti, sia verso la bellissima Eleanore che appare confusa e reticente, sia verso Mary, ugualmente bella e affascinante.
Il giallo si infittisce, nessuno sembra essere uscito di casa dopo l’assassinio, la domestica Hannah è scomparsa nel nulla, un misterioso signore inglese si inserisce nella storia.
I colpi di scena si susseguono, un matrimonio segreto viene alla luce, una capanna sul fiume brucia nella notte, si trova una testimonianza artefatta e una bustina di veleno: sono gli ingredienti di un giallo che, dal momento della pubblicazione, è diventato esempio per tanti autori che si sono dedicati al genere giallo negli anni successivi.
Non a caso S.S. Van Dine, nell’introduzione pubblicata nel 1934, definì Anna K. Green «Una delle più influenti pioniere nell’evoluzione del romanzo giallo moderno. Seconda solo a Poe…»
Luciana Grillo
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