Libia. Il salvagente a chi predica bene e razzola male
Sì, saranno tutti in buona fede, ma non dobbiamo dimenticare che con le buone intenzioni si va solo a lastricare l'inferno
Non vogliamo esprimerci sulla
politica estera del nostro Paese nei confronti della Libia, perché
solo chi è al governo conosce le carte che ha in mano e il tavolo
sul quale sta giocando.
Quindi lasciamo che Berlusconi e Frattini facciano il loro
lavoro.
Però un paio di contraddizioni sulla scena mondiale non ci
sfuggono.
La prima cha balza agli occhi è che noi italiani abbiamo perso 36
ragazzi in Afghanistan e non per questo ci siamo mai sentiti
autorizzati a usare le bombe per affrontare i nostri nemici.
Neanche quando siamo certi di colpire solo dei nemici.
Il governo libico invece ha autorizzato la propria
aviazione a bombardare la propria gente.
E così sono stati uccisi 300 civili.
La seconda, uguale e contraria, è che l'intero mondo occidentale ha
protestato contro Gheddafi perché sta usando la mano
pesante contro dei civili.
Beh, forse qualcuno avrebbe fatto meglio a stare zitto, dato che
ieri (per restare nella stessa metafora) un raid Usa ha provocato
nelle montagne del nord est dell'Afghanistan la morte di 65 civili,
fra cui 22 donne e oltre 30 bambini.
Anche se ci è difficile pensarlo, attribuiamo la buona fede anche a
chi predica bene e razzola male.
Ma con le sole buone intenzioni, lo ricordiamo, si va a lastricare
l'inferno.