Storie di donne, letteratura di genere/ 306 – Di Luciana Grillo
Margaret Atwood, «Testamenti» – Un romanzo speciale in cui si intrecciano tre storie di donne diverse per età ed esperienze ma accomunate dalla volontà di cambiare
Titolo: I testamenti
Autrice: Margaret Atwood
Traduttore: Guido Calza
Editore: Ponte alle Grazie 2019
Pagine: 502, Brossura
Prezzo di copertina: €18
Dopo aver letto e recensito Il racconto dell’ancella (vedi), ho affrontato la lettura di «Testamenti» con consapevolezza, senza il preconcetto che fosse un prequel o un sequel.
Mi è sembrato in tal modo di entrare in un mondo già conosciuto, nel quale però si distinguono tre donne che raccontano, ciascuna secondo la sua esperienza, il mondo di Gilead e di Ardua Hall.
Forse per questa diversa impostazione, Testamenti è meno claustrofobico del Racconto dell’ancella.
Si coglie subito la differenza di ruolo e di peso fra uomini e donne: «Si diceva che là dentro facesse cose molto importanti – le cose importanti riservate agli uomini, troppo importanti perché vi s’immischiassero le donne, che avevano cervelli più piccoli ed erano incapaci di grandi ragionamenti… sarebbe stato come insegnare l’uncinetto a un gatto… dipendeva dal cervello delle donne, che non era duro e deciso come quello degli uomini…».
Mogli, Marte, Zie, Ancelle seguono regole precise e indiscutibili; le ragazzine come Agnes, pur appartenendo alla classe privilegiata, sono confinate «nel vincolo coniugale. Vincolo coniugale aveva un suono sordo, sinistro, come una porta di ferro che si chiude».
I comandanti decidono, ordinano, impongono, ritenendosi «una potenza superiore» che non vuole considerare una possibile parità con le donne «giacché per natura non possono raggiungerla… La donna è il vaso più debole…».
Eppure Agnes comprende come le donne possano raggiungere i propri scopi: «Sempre che siano pronte a lisciare, a mentire, a rimangiarsi la parola».
Vede morire sua madre Tabitha, vede entrare in casa Paula, nuova moglie del padre, il potente Comandante Kyle, assiste poi all’ingresso dell’ancella Ofkyle – privata del suo nome e diventata oggetto di proprietà di Kyle – scelta perché dia un figlio alla nuova coppia, scopre una dolorosa verità, si sente «figlia di nessuno».
Un’altra adolescente, Jade, vive fuori da Gilead, ma a Gilead ritorna, dopo aver visto morire Melanie e Neil, che si occupavano di lei, dopo essere stata aiutata, protetta e nascosta da Ada: «Ecco le Ragazze Perla… in due, con i loro abiti lunghi e argentati, i colletti e i cappelli bianchi», le offrono protezione e sicurezza e lei accetta per infiltrarsi in quel mondo.
Zia Lydia è la terza grande protagonista che racconta, spiega, analizza: «Gilead ha un problema di lunga data, mio lettore: per essere il Regno di Dio sulla Terra, ha un tasso di emigrazione imbarazzante. Il lento deflusso delle Ancelle, per esempio: ne sono scappate troppe».
Scrive («sono consapevole del rischio che corro: scrivere può essere pericoloso»), riflette, si dimostra ferma e inflessibile nei rapporti con gli altri, poi nasconde le pagine «nel mio sancta santorum presso la biblioteca di Ardua Hall – una delle poche rimaste dopo gli entusiastici roghi di libri che si sono avvicendati sulla nostra terra» su uno scaffale, in uno spazio ritagliato «dentro un’edizione ottocentesca dell’Apologia Pro Vita Sua del Cardinale Newman».
E quando arriva alla conclusione, non può che dire: «Il tempo a nostra disposizione va esaurendosi… devo concludere la nostra chiacchierata. Addio, mio lettore. Cerca di non pensare troppo male di me… Nella mia fine è il mio principio… Gli stivali si avvicinano, un passo dopo l’altro. Il tempo di un respiro e sentirò bussare alla porta».
Grande autrice Margaret Atwood, creatrice di un mondo parallelo inquietante, in cui si incontrano uomini e donne che hanno fatto scelte atipiche, o che sono stati costretti a vite incardinate in modelli rigidi, imposti e non accettati spontaneamente.
Testamenti è un romanzo davvero speciale in cui si susseguono, si intrecciano, si sovrappongono tre voci, tre vite, tre storie di donne diverse per età ed esperienze, accomunate però dal desiderio di scompigliare le carte e dimostrare che un’altra vita è comunque possibile.
Luciana Grillo – [email protected]
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