Al Castello del Buonconsiglio aperta la terza edizione del festival

La cerimonia di apertura è avvenuta alla presenza di molte autorità del mondo economico, culturale, sociale e politico



Nella magnifica e affollata Sala delle feste del Castello del Buonconsiglio, gli «attori» del Festival dell'Economia, hanno dato il via alla terza edizione. A portare il proprio saluto per primo è stato il sindaco di Trento, Alberto Pacher che ha insistito sull'importanza del Festival come luogo dove si intrecciano riflessioni, intenzioni, aspettative.
«Un Festival che dà risposte, che apre le porte delle idee e della creatività per fugare la paura.»

Innocenzo Cipolletta, presidente dell'Università degli Studi di Trento, co-promotore del Festival ha parlato di quanto «purtroppo, la scelta del tema di quest'anno, mercato e democrazia, non poteva essere più attuale. In un momento in cui il nostro paese, ma anche il mondo che ci circonda, sembra scosso nelle sue convinzioni profonde a fronte di eventi nazionali e internazionali che vengono quasi a contraddire molte delle convinzioni che ci hanno accompagnato negli ultimi sessanta anni, in questo dopoguerra in cui in Europa si è costruita una cultura di pace, di tolleranza, di curiosità verso gli altri, di apertura dei mercati e di condivisione di crescita economica.»

Tito Boeri, curatore scientifico fin dalla prima edizione, è intervenuto per illustrare le tante sfaccettature con cui sarà affrontato il tema di quest'anno «Mercato e democrazia». Per la terza volta il Festival si conferma come uno spazio di confronto che lascia posto ai diversi punti di vista, il luogo di discussione di un tema sotto la lente di diverse discipline.

Giuseppe Laterza, organizzatore del Festival dell'economia insieme al Sole 24 Ore, ha parlato del privilegio di lavorare ad una sfida intellettuale e professionale come il Festival dell'economia che mette in relazione le «diverse comunità» della società.

Ferruccio De Bortoli, direttore de «Il Sole 24Ore» ha sottolineato le caratteristiche del Festival dell'economia. «Plurale, competente e accessibile senza la presunzione di avere ragione a tutti i costi. Sono diversi i messaggi che possiamo cogliere dal tema di questa terza edizione - ha detto il direttore De Bortoli - uno è certamente quello che non dobbiamo avere paura della globalizzazione, il secondo è che l'economia non è una scienza né triste, né arida, il terzo è che non c'è contraddizione fra l'essere cittadini del mondo e l'identità locale e di appartenenza. Se ci si chiude non ci si difende e non si valorizza la propria identità».

Corrado Passera, amministrato delegato di Intesa-SanPaolo, partner del Festival, ha evidenziato come il Festival sia «un fenomeno conosciuto in buona parte del mondo» e, parlando del tema di quest'anno «particolarmente appassionante».
Ha insistito sulle due diverse letture del tema di quest'anno. «Mercato e democrazia o democrazia e mercato? Due concetti che si combinano naturalmente ma non è sempre così e non è detto che sia sempre così. Diversi tipi di mercati e di modelli si stanno sfidando.»
Secondo Corrado Passera «non ci può essere Mercato forte senza democrazia forte».
«La politica - secondo l'Amministratore delegato di Intesa San Paolo - non riesce ad affrontare i problemi in senso globale ma in senso locale.»

Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, promotore insieme all'Università degli Studi e il Comune di Trento di "questa straordinaria esperienza", ha concluso la cerimonia di inaugurazione ringraziando prima di tutto il primo ministro del Mozambico Luisa Diogo per aver accettato l'invito e ha spiegato perché la Provincia autonoma ha ritenuto di poter condividere questo importante momento di confronto.
«Proporre a tutti una straordinaria occasione per far crescere l'impegno e la consapevolezza - ha detto il presidente Dellai - rafforzare le relazione a livello nazionale e internazionale per permettere al Trentino di respirare "globale", perché siamo sempre più convinti che l'investimento in conoscenza è accumulo di futuro. E questo - ha continuato Dellai - è un antidoto alla paura. La paura è declino e la ricetta contro il declino non può che essere investimento in conoscenza.»