Cornelio Galas Conosser – L’enciclopedia per capire i Trentini
Nuova pagina che va ad arricchire la scienza e la conoscenza del lessico dialettale trentino
Cornelio Galas è uscito con una nuova puntata dei modi di dire dialettali trentini, che va ad arricchire quanto già pubblicato nella sua rubrica.
Stavolta spiega con dovizia di particolari e analisi lessicale il significato di alcune espressioni trentine perfettamente inserite nel modus vivendi della nostra gente.
MA TE CREDIT FURBO?
Domanda retorica. In realtà si sta dando del cretino all’interlocutore, con prove alla mano sulla sua assoluta mancanza di alibi e giustificazioni sulla questione sollevata.
RIDI, RIDI… CHE LA MAMA L’HA FAT I GNOCHI
Di solito succedeva il venerdì. Quando andava di magro e appunto di gnocchi. In realtà si tratta di uno sberleffo. Si pensa ma non si dice: «ma cossa gh’at po da rider? Te me pàri mat».
GHE ’STALA?
Nulla a che vedere con la zootecnia, insomma con la stalla. Interrogazione sulla capienza di un determinato contenitore (l’interno di una borsa, un bagagliaio, un ascensore, ecc.) in funzione di un oggetto esterno a volte ingombrante. Vedi anche: «Ci starà?» (ghe staràla?). Dubbio prima di una cena romantica, soprattutto sul dopo.
ENMANEGA’ VERT
Pazzo. Matto. Col cervello che va in qua e in là nella scatola cranica. Proprio come quando si fa il manico di una zappa, di un piccone, di un badile con legno «verde», non stagionato. Ovvio che la perdita del residuo di linfa e umidità produrrà una diminuzione della massa… creando instabilità.
LONCH DIRENT
Posizione orizzontale del corpo umano. Può essere associata ad un sano riposo. Ma anche a qualcosa di irreparabile, o comunque quando il cervello informa le ginocchia di essere fuori servizio.
T’EL DIGO SOL A TI NEH…
Un segreto confidato. Si sa, come dice un vecchio proverbio cinese, che il segreto è tuo schiavo finché lo tieni per te, diventa il tuo padrone quando lo sa anche solo un altro. Vale anche il detto: i segreti sono come le ditte, si mantengono tali solo se i soci sono dispari e inferiori a tre.
L’ACQUA LA 'NRUZENIS I CANAI
Una delle giustificazioni dell’alcolista al rifiuto di un bicchiere di minerale.
OSCIA, NO GH’O MONEA…
Tipica scusa per non pagare – com’era nei patti preventivi – il caffè al bar. Anche: «Gh’avrìa zinquezento euri de carta… paga ti valà che dopo i cambio.»
EL ME FA ANCA PECA’…
Atto di compassione, rimorso a metà per un giudizio negativo su altri. Pianto del cocodrillo. Di solito segue però: «Ma che ’l se ciàva anca lu…»