Lavoro irregolare, il commento di Cgil Cisl Uil del Trentino

«Bene Carabinieri, Uopsal e Servizio Lavoro, ma la Giunta potenzi le ispezioni»

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti:
«L’azione di contrasto del lavoro irregolare e delle violazioni delle norme per la salute e la sicurezza dei lavoratori nel settore delle costruzioni in Trentino deve proseguire ed essere potenziata. Il coordinamento tra il Comando provinciale dei Carabinieri, l’Azienda Sanitaria e il Servizio lavoro rappresenta un passo in avanti e a tutti gli operatori che hanno consentito in questi mesi di portare alla luce numerosi casi di aziende irregolari va il nostro sentito ringraziamento.
 
Tutto ciò però non è ancora sufficiente, anche per l’estensione del fenomeno. Basti pensare che nel 21% delle 175 aziende controllate nel settore edile sono state rilevate delle irregolarità. Si tratta di un dato inquietante perché significa che più di un’azienda su cinque potenzialmente elude le regole, mettendo a rischio i lavoratori e facendo concorrenza sleale alle altre imprese, in un settore dove le associazioni datoriali si ostinano a non voler finanziare la funzione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. È per questo che continuiamo a chiedere alla Giunta provinciale di fare di più.

A suffragare la nostra richiesta ci sono altri dati oggettivi. Secondo la CGIA di Mestre, i lavoratori sommersi in Trentino sono circa 26 mila, pari ad un tasso di irregolarità del 9,5%.
Il fenomeno quindi è diffuso e non riguarda solo l’edilizia ma anche il turismo, i servizi alla persona, l’agricoltura e le foreste. Bisogna estendere quindi i controlli e ampliare le forme di coordinamento con gli organi di polizia anche a questi settori alcuni dei quali presentano forti rischi anche per la salute e la sicurezza.
 
Nella nostra provincia sono attive oltre 47mila imprese. Di queste ben 7.600 sono aziende edili. Estendendo i risultati del lavoro meritorio dei Carabinieri, insieme agli enti provinciali di vigilanza e controllo, a tutte le imprese del settore, potenzialmente ci sarebbero quasi 1.500 aziende a rischio irregolarità solo nelle costruzioni. Purtroppo però, secondo i dati diffusi oggi, sono state soggette ad ispezioni meno del 2,5% delle imprese edili.

Per questo motivo è indispensabile che la Provincia aumenti gli organici dei servizi ispettivi che già oggi sono profondamente sotto organico. Lo Stato lo sta già facendo tanto che nei prossimi mesi aumenterà il personale dell’Ispettorato nazionale di ben il 45%.
In Trentino invece nulla si muove. Pur avendolo richiesto da mesi, l’assessore Spinelli non ha ancora avviato il processo di potenziamento del Servizio Lavoro e siamo ancora in attesa che la Giunta mantenga le promesse sul fronte dell’Uopsal che si occupa di salute e sicurezza. Se non si vuole disperdere la storica occasione di qualificazione del lavoro possibile grazie al Pnrr bisogna agire subito per rafforzare i controlli.»