Glen Çaçi, Effetto Larsen a Manimotò vincitori del 5° Bando

I loro progetti di produzione «Open///Creazione Contemporanea» saranno presentati a luglio durante la prossima edizione del festival Pergine Spettacolo Aperto

Sono stati resi noti i vincitori del bando nazionale Open///Creazione Contemporanea, giunto quest’anno alla sua quinta edizione e fortemente voluto da Pergine Spettacolo Aperto per sostenere, anche economicamente, quegli artisti che operano nell’ambito della sperimentazione di nuovi linguaggi e capaci di instaurare un’interazione con gli spazi e gli abitanti della città di Pergine Valsugana.
Tra le circa 150 domande pervenute la commissione artistica del bando, formata da Cristina Pietrantonio e Carla Esperanza Tommasini, rispettivamente direttrice artistica del festival Pergine Spettacolo Aperto e curatrice del progetto Open, Franco Calabretto (direttore artistico di Mittelfest), Giacomo Bianchi (presidente di Arte Sella) e Rosa Scapin (direttrice di Opera Festival Veneto), ha deciso di premiare tre compagnie già note e apprezzate sulla scena artistica contemporanea, le cui proposte saranno realizzate e presentate all’interno della prossima edizione del festival, dall’1 al 9 luglio.
Si comincerà con la nuova produzione «Tutorial» di Glen Çaçi, autore e performer albanese attivo in Italia, Belgio e Francia dal 2005 e dal 2013 attore prediletto dei «Motus».

«La sua creazione – spiega Cristina Pietrantonio, direttrice del festival – vuole proporsi come una riflessione sui concetti di identità culturale e appartenenza attraverso la danza collettiva, ovvero nella condivisione di spazio e corpo. Ma anche gli altri progetti selezionati vanno tutti nella direzione di una partecipazione attiva della comunità o del pubblico, che diventano così essi stessi protagonisti del processo artistico.»

E così «Mnemosyne» di Effetto Larsen, compagnia milanese nata nel 2007 a opera di Matteo Lanfranchi, lavorerà sulle mappe emotive costruite insieme ai cittadini, mentre i veneziani Manimotò con «XY Esperimenti di Prossimità» guideranno piccoli gruppi dentro un’esperienza partecipativa che si interrogherà sui temi della sessualità e delle relazioni di genere.
Il premio riservato a un artista emergente residente in Trentino Alto-Adige è stato invece assegnato ad Andrea Fontanari, che indagherà il tema della trasformazione attraverso un’installazione ad hoc.
«Tutti i progetti presentati – continua Cristina Pietrantonio – dovevano approfondire il tema scelto per l’edizione 2016 del festival, ovvero la “crisi”, intesa come momento cruciale di passaggio che contiene quindi in sé l’idea di mutamento e di trasformazione. Se infatti in ambito contemporaneo questa parola da una parte sembra assumere un carattere totalizzante e illimitato, dall’altra essa rappresenta anche un’opportunità di crescita e miglioramento dell’uomo e delle società.»