Alessandro Gassmann sarà «Riccardo III» al Sociale di Trento

Il dramma di Shakespeare andrà in scena da giovedì 20 a domenica 23 febbraio

Per la prima volta in palcoscenico a Trento in veste anche di attore, Alessandro Gassmann ha firmato l'ideazione scenica e la regia di «RIII – Riccardo Terzo», il dramma di William Shakespeare che sarà in scena al Teatro Sociale da giovedì 20 a domenica 23 febbraio nell'ambito della Stagione di Prosa 2013/2014 del Centro Servizi Culturali S. Chiara.
Datata fra il 1592 e il 1593, «Riccardo III» è considerata un'opera giovanile di Shakespeare e il testo, riconosciuto come canone, è il risultato della collazione di cinque diverse edizioni.
 
Vitaliano Trevisan, che ne ha curato la traduzione, ha realizzato un adattamento del testo shakespeariano per dieci attori (a fronte di un originale che conta più di quaranta personaggi) utilizzando una lingua asciutta, secca, destinata ad arrivare dritta allo spettatore e capace di trasmettere – come era negli intendimenti del regista – i molteplici significati di questo capolavoro attraverso una struttura lessicale diretta e priva di filtri, che liberasse l’opera da ragnatele linguistiche e ne restituisse tutta la complessità, la forza, la bellezza e la  sua straordinaria attualità.
 
«Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo, forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso e le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso – scrive Alessandro Gassmann nelle note di regia – non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. 
«Un ostacolo che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l'immensa componente poetica ed emozionale e allo stesso tempo di innervare di asprezza contemporanea il cuore pulsante ed immortale dell’opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo a me più congeniale, ovvero quello della modernità e dell'immediatezza. 
«La lettura di un adattamento di un testo minore di Goldoni curato da Trevisan, sorprendentemente moderno e originale ma al tempo stesso accurato e rispettoso dell'autore, ha fatto scattare in me l'idea che quel tipo di approccio potesse essere non solo possibile ma altrettanto efficace nei riguardi dell’opera di Shakespeare che da anni sognavo di rappresentare: Riccardo III.»
 
Ne è uscito un «Riccardo» che, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua «diversità» riesce a colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico, trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell'inconscio e nelle deformità congenite dell’animo umano.
«Domina la scena – commenta Vitaliano Trevisan – un Riccardo gigantesco, fuori scala rispetto agli altri attori, costretto a chinarsi per potersi specchiare, per passare da una porta, o per guardare qualcuno negli occhi. Riccardo III, a cui Shakespeare affida la parte più estesa che abbia mai scritto per un attore, superata solo da quella di Amleto, è insieme eroe e antieroe, manipolatore del destino altrui e del proprio; cattivo assoluto, senza attenuanti, ma dotato di fascino e humour irresistibili; autore, regista e attore dell’evento teatrale, e insieme sintesi ed emblema di tale evento cioè, in una parola, del Teatro.»
 
Nel suo adattamento, Vitaliano Trevisan ha ridotto a 17 la folla degli oltre quaranta personaggi presenti nel testo originale e il regista Alessandro Gassmann ne ha affidato l'interpretazione a nove attori, tenendo per se il ruolo di Riccardo.
Saranno in scena al suo fianco, alternandosi in vari ruoli, Mauro Marino (Edoardo, Stanley e Margherita); Giacomo Rosselli (Rivers e Catesby); Manrico Gammarota (Tyrrel); Emanuele Maria Basso (Carceriere, Richmond e Vescovo); Sabrina Knaflitz (Anna); Marco Cavicchioli (Clarence, Hastings e Messaggero); Marta Richeldi (Elisabetta) e Sergio Meogrossi (Buckingham).
 
L'allestimento si avvale inoltre della partecipazione di Paila Pavese nel ruolo della Duchessa di York.
Le scene sono di Gianluca Amodio e i costumi di Mariano Tufano.
Pivio & Aldo De Scalzi hanno composto le musiche originali e Marco Schiavoni ha curato la videografia.
 
Il pubblico di Trento, che per la prima volta potrà applaudire Alessandro Gassmann in veste di interprete, ha già avuto modo invece di apprezzarlo come regista lo scorso anno, quando firmò per il Teatro Stabile del Veneto l'allestimento di «Oscura immensità», scrittura scenica tratta dal romanzo di Massimo Carlotto con in scena Alessandro Preziosi e Claudio Casadio.
Numerose sono state invece, nel corso degli anni, le occasioni d'incontro con la sorella Paola, protagonista al fianco di Ugo Pagliai di alcuni spettacoli che gli amanti della Prosa ricordano sempre con piacere.
 
Non figura invece negli annali del Teatro Sociale e del Teatro Auditorium la presenza del grande Vittorio, che gli appassionati non hanno mai avuto la fortuna di poter applaudire sulle scene trentine.
Una curiosità: Vittorio Gassman interpretò «Riccardo III» nel 1968 in una produzione del Teatro Stabile di Torino con la regia di Luca Ronconi, che aveva affidato la parte della Regina Margherita all'attrice trentina Edda Albertini (Trento 1926 – Roma 1988).
 

 
 La trama shakespeariana
In «Riccardo III» Shakespeare drammatizza gli eventi storici che portarono, nel 1485, alla presa di potere da parte dei Tudor al termine della «Guerra delle due rose» fra le due famiglie dei Lancaster e degli York.
La vicenda culmina con la sconfitta del malvagio re Riccardo III di York nella battaglia del campo di Bosworth.
Il dramma ha inizio con un monologo di Riccardo che, pur elogiando il fratello, re Edoardo IV d'Inghilterra che, pur giovanissimo, regna sul Paese, ne rivela l'invidia e l'ambizione.
Riccardo è un orrendo gobbo, che descrive sé stesso come «plasmato da rozzi stampi» e risponde all'angoscia della sua condizione affermando la sua volontà di «fare il delinquente e odiare gli oziosi passatempi di questa nostra età».
Edoardo muore all'età di soli sedici anni e Riccardo, che cospira affinché suo fratello Giorgio, duca di Clarence, che lo precede come erede al trono, sia sospettato di assassinio, riesce ad entrare nelle grazie di Lady Anna, la vedova del principe di Galles Edoardo di Westminster, che accetta di sposarlo, vinta dal suo corteggiamento.
Riccardo, in collaborazione con l'amico Stafford, duca di Buckingham, trama per la successione al trono e cerca di accreditarsi come persona devota e modesta, senza alcuna pretesa di grandezza.
Per assicurarsi il possesso della corona, non esita nemmeno ad assassinare chiunque si frapponga nella scalata al potere.
Questi crimini non passano però inosservati e Riccardo, perso ormai ogni tipo di appoggio, si trova ad affrontare il conte di Richmond, il futuro Enrico VII, nella battaglia di Bosworth Field.
Prima della battaglia, Riccardo vede nel sogno fantasmi delle persone che ha ucciso e, al risveglio, comprende di essere rimasto solo in un mondo che egli stesso odia.
Nonostante il combattimento sembri inizialmente procedere per il verso giusto, Riccardo, disarcionato dal suo destriero, si ritrova solo in mezzo al campo di battaglia e urla sconsolato il verso sovente citato «Un cavallo, un cavalo, il mio regno per un cavallo!».
Affronta quindi un corpo a corpo finale con Richmond, che lo trafigge a morte.
Giovedì 20 e venerdì 21 febbraio il sipario del Teatro Sociale si alzerà alle 20,30.
Sabato 22 l'inizio dello spettacolo è previsto invece per le ore 21, mentre domenica 23 è in programma alle ore 16,00 la recita pomeridiana.