Il vivaista: «Ecco le piante che possono essere esposte adesso»

Per i gerani c’è ancora da aspettare: è prevista ancora una settimana di freddo

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Domenica prossima si svolgerà a Trento la 70ª Fiera dell’Agricoltura, che è collegata alla fiera di San Giuseppe.
La fiera, che per tradizione segna l’inizio della primavera, vedrà esposte soprattutto in Piazza Duomo migliaia di piante da acquistare.
Ma visto che da domani e probabilmente per una settimana è previsto maltempo con nevicate anche a bassa quota, abbiamo chiesto al nostro amico Davide Brugna qualche consiglio.


 
È giunto il momento dei gerani?
«No, – ci spiega. – Per i gerani ci vorranno ancora due settimane. La temperatura minima non dovrà scendere sotto gli 8 gradi. Le previsioni per contro dicono che scenderanno sui cinque.»
  
E cosa è possibile piantare allora?
«Tutto quello che vede esposto all’aperto da me può stare fuori, anche se dovesse nevicare.»
 

 
Per esempio?
«Beh, rosai, allori, gelsomini, i piccoli frutti... Ma guardi che anche i limoni sopportano il freddo, purché non vada sotto zero. Anche le chiccas. Le camelie stanno benissimo. E, cosa che è molto amata dai trentini, l’insalata e quant’altro da orto. Infine gli aromi vegetali.»
 
Aromi, ne ha di vari tipi?
«Ne ho una cinquantina di tipi. Sono piante fantastiche, che qualcuno addirittura colleziona.»
 

 
Per esempio?
«La melissa da tè, una decina di mente diverse, ma anche di timo ne ho di molte varietà. Senta il profumo del timo da limone…»
  
E questa che sa di liquerizia?
«Il profumo è di liquerizia, in realtà è la Elicriso Liqueritia, tutt’altra cosa.»
 

 
Cos’è che amano di più i Trentini in questo periodo?
«Le nemesie, fuori dubbio [foto seguente - NdR]. A seguire i garofani, i non ti scordar di me, le pratoline…»
 
Qualche chicca?
«Ne cito due. Le boraggine, Borago officinalis,  il cui frutto va benissimo per le zuppe. E la schisandra chinensis, la novità.»
 

 
E cos’è?
«Eccola qua [foto in basso - NdR]. Fa una bacca che si trova pronta nelle erboristerie, nota per le sue capacità afrodisiache. In realtà è una pianta che proviene dalla Cina che si chiama Wu-Wei-Zi, che significa Bacca dei cinque aromi. In effetti le sue bacche sono al tempo stesso dolci, acide, salate, amare e pungenti. Si mangiano anche raccogliendole direttamente dalla pianta. È garantita come alimento molto nutriente, antiossidante e che fa benissimo a un sacco di cose, a partire dal fegato. Insomma, io credo che andrà per la maggiore.»
 
E quella che piace di più a te?
«La santoreggia o erba pepe. A me piace il pepe e questa per me è la poesia.»
 

 
G. de Mozzi
Vivai Brugna – www.vivaibrugna.com – 0461 829662