Siamo proprio sicuri delle diete «fai da te»? – Di Nadia Clementi

Parliamo di corretta alimentazione con la nutrizionista dott.ssa Maria Cristina Ferri

>
È noto che una corretta alimentazione aiuti a mantenerci sani durante tutto l’arco della nostra vita: dall’infanzia alla terza età.
Al giorno d’oggi esistono molte teorie su quale sia la giusta alimentazione. La dieta Mediterranea è tra le più apprezzate perché ripartisce in modo ottimale il quotidiano apporto calorico al fine di prevenire l'insorgere delle cosiddette «malattie del benessere»: aterosclerosi, diabete, ipertensione, infarto del miocardio, disturbi del tratto gastrointestinale e obesità.
Ogni persona però presenta una propria unicità e in alcuni casi adottare le abitudini alimentari più diffuse può essere problematico; nei casi in cui è richiesta una dieta particolare è importante evitare il «fai-da-te», quelle «seguite dall’amica», o gettarsi nella selva di consigli alimentari reperibili sui siti internet o sui giornali.
È dunque fondamentale che, in caso di bisogno, un profilo nutrizionale venga consigliato da professionisti qualificati, che sanno stimare i fabbisogni energetici e nutrizionali di ogni singolo individuo.
Per saperne di più ci siamo rivolti a un’esperta in materia, la dott.ssa Maria Cristina Ferri.

 Chi è la Dott.ssa Maria Cristina Ferri  
Maria Cristina Ferri si è laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Bologna, nell’Istituto di Cancerologia Sperimentale con Lode, ha poi svolto un primo biennio come ricercatrice presso l’Istituto di Chimica Clinica del Policlinico di Verona (Prof. Zatti). E’ Biologa Nutrizionista a Verona, dove ha lo studio principale, ma offre anche consulenze a Merano (BZ).
Iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi, n. 031526, ha seguito la Scuola di Perfezionamento in Nutrizione Umana dell’Ordine Nazionale dei Biologi.
E’ stata insignita del premio Federchimica per la divulgazione biomedica (MI 27/04/98).
Per l’intensa attività divulgativa scientifica, è stata iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, sezione Veneto.
Dal 1995 al 2000 è stata Academic Guest del politecnico di Zurigo (ETH).
E’ esperta di Nutrizione Clinica e Disturbi Alimentari con varie specializzazioni in diversi settori collaborando con medici, psicologi e farmacisti (profilo completo: www.mariacristinaferri.it) e ha pubblicato cinque libri divulgativi, di cui uno dedicato alle allergie e intolleranze alimentari.
M.Cristina Ferri offre una rubrica divulgativa sui temi dell’alimentazione, nella sua pagina: https://www.facebook.com/dottssamariacristinaferri

Dott.ssa Maria Cristina Ferri quando è bene rivolgersi allo specialista della nutrizione?
«Mai come in questi anni l’alimentazione è entrata a far parte delle scelte individuali, diventando materia di conversazione e spesso discussione contrastata. Le diverse mode promuovono soluzioni veloci al sovrappeso e sono spacciate, mi consenta la licenza lessicale, per rimedi miracolosi, con tutte le conseguenze che ne derivano sulla salute. Visto che è un mercato fiorente, si improvvisano tutti specialisti della nutrizione, facendo poi grossolani errori di interpretazione, perché mancano della preparazione scientifica di base, mentre chi se ne occupa da sempre sa quanto sofisticato e difficile sia lo studio di questa materia.
«Era doverosa una premessa, per dire che anche la scelta del consulente dovrebbe essere fatta con maggiore saggezza. Dunque, perché andare dallo specialista della nutrizione? Gli scienziati stanno dimostrando l’azione farmaco-simile delle molecole del cibo, e quindi la sua implicazione in moltissime patologie (o nella loro prevenzione), visto che non si tratta più di un calcolo puramente calorico per perdere peso o per riacquistarlo, ma di un approccio più globale che implichi il benessere generale della persona.»
 
Qual è la differenza tra nutrizionista, dietologo e biologo?
«Il biologo laureato in biologia, può avere diversi indirizzi: quello ambientale, laboratoristico, di ricerca biomedica, può essere genetista, zoologo etc. come pure esperto nel campo della nutrizione, se ha seguito le specializzazioni adeguate, si chiamerà appunto biologo nutrizionista. Il dietologo invece è il termine che indica il medico specialista in alimentazione. «È sempre bene chiedere informazioni dettagliate sul profilo professionale di chi si sceglie come consulente.
«Come Biologa Nutrizionista, rispetto ad altri professionisti che elaborano diete, mi occupo tra l’altro anche di qualità degli alimenti e di educazione alimentare, con un particolare approccio all’aspetto comportamentale. Ritengo che il semplice calcolo calorico di una dieta, non sia sufficiente per elaborare un profilo nutrizionale personalizzato e finalizzato al benessere. Dalla mia esperienza professionale noto che la dieta è spesso fallimentare nei tempi lunghi.»
 
In che modo si determina il sovrappeso o sottopeso di una persona?
«Esistono le tabelle sull’indice di massa corporea (il cosiddetto BMI) che tiene conto dell’altezza e del peso della persona con i limiti del sottopeso, normopeso, sovrappeso e obesità (suddivisa in quattro stadi). Attenzione al fai da te, perché il dato va poi interpretato insieme ad altri valori antropometrici, che solo uno specialista è in grado di fare.»


 
È noto che la dieta mediterranea è la più raccomandata, in proposito vuole aggiungere un suo parere?
«Questa domanda mi piace molto, come pure la Cucina Mediterranea! Ben pochi sanno che il termine dìaita (greco) e diaeta (latino) significa MODO DI VIVERE, che nel nostro vocabolario si è tramutato in REGIME ALIMENTARE (rivolto a determinati scopi, possibilmente di benessere).
«Quando un cliente mi dice Dottoressa, ho deciso da oggi di mettermi a dieta! rispondo dicendo che lo è da sempre, perché tutti siamo a dieta, per il semplice fatto di mangiare! Dipende come, la dieta può essere ingrassante o dimagrante, intossicante o depurante, antiallergica o antinfiammatoria etc. quindi, per tornare alla Dieta Mediterranea vorrei informare chi non lo sa, che nel 2010 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
«Su questa notizia avevo messo un post il 15 di giugno nella mia pagina FB, che è piaciuto a molte persone, ma di cui se ne è parlato troppo poco a suo tempo. Noi Italiani dovremmo andarne fieri e farne un fiore all’occhiello, in vista dell’EXPO 2015 che sarà dedicato all’alimentazione che si terrà nel nostro Paese, richiamando milioni di persone da tutto il mondo!»
 
Quali e quanti pasti si dovrebbero fare in una giornata?
«Guardi, questo è il genere di domande alle quali rispondo malvolentieri perché, nonostante il concetto base di suddividere i pasti in cinque frazioni: due principali, colazione e due intervalli alla mattina e al pomeriggio, la vita delle persone è troppo diversa e articolata perché questo principio possa essere applicato alla lettera.
«Pensiamo ai turnisti, agli infermieri e ai medici, , a chi viaggia, agli studenti universitari e ai politici che stanno ore seduti in conferenze e via dicendo … Ho solo nominato alcune categorie di professionisti e lavoratori a cui elaboro profili nutrizionali personalizzati il più possibile gradevoli, adeguandoli ai loro ritmi di vita.»
 
Quanta acqua dovremmo bere al giorno?
«Stessa risposta di prima: sono contraria a dettami generalizzati. Dipende dall’età, dal sesso, dal clima, dalla latitudine, dalla vita lavorativa, dall’attività sportiva o meno, diciamo da un minimo di un litro, un litro e mezzo al giorno in su.»
 
Quante tazzine di caffè sono consentite? È salutare il bicchiere di vino durante i pasti?
«Stessa risposta di prima, sono contraria a dettami generalizzati: da zero in su. Non dico altro.»
 
Cosa c’è dietro il colore di frutta e verdura?
«Il verde è dato dalla clorofilla, il pigmento base per la vita delle piante che utilizzano i raggi solari per trasformare le sostanze utili al loro sostentamento, ma anche gli altri pigmenti, come rosso, giallo e arancio per esempio carotenoidi, licopene antocianine etc. li troviamo in frutta e ortaggi e, per nostra fortuna, sono utili in quanto spesso antiossidanti, vale a dire proteggono i tessuti dai radicali liberi, dannosissime molecole prodotte in varie situazioni dal nostro organismo.»
 
Quali sono gli alimenti che contribuiscono al buon umore?
«Su questo si potrebbe fare una trattazione intera: potrei dirle tutti quelli che piacciono o che provocano una dipendenza nella fase di adattamento della Sindrome di Risposta allo Stress (di un certo Selye) tipica di tutte le droghe, ma sono argomenti molto dettagliati che presuppongono una conoscenza della neuro-fisiologica.
«Anche qui la sua domanda è legata alla convinzione diffusa dai media che esistono gli alimenti per questo o per quello, diciamo che in genere alcuni cibi come la cioccolata più di altri possono stimolare le molecole del benessere (endorfine e serotonina per esempio).
«Anche un piatto di pasta condita in maniera saporita ma leggera stimola la produzione di triptofano, un precursore della serotonina, che si trasforma in presenza di vitamine del gruppo B quali pesce, cereali integrali, agrumi, lattuga, broccoli, spinaci, miele e prugne.
«Aiuta allo scopo anche il peperoncino che è vasodilatatore o l’alcool o certi dolci, perché provocano l’innalzamento temporaneo della glicemia che influisce sull’umore.
«Diciamo che qualsiasi cibo può rientrare nei primi due casi, relativi alla dipendenza che si instaura proprio perché il corpo si adatta alla sostanza introdotta e ci si sente bene, ma è un benessere temporaneo che cronicizza un problema nascosto. Esattamente come per tutte le altre droghe.
«Mi creda, il buonumore troviamolo nell’anima, che è meglio! Se diamo retta ai media oggi c’è un rimedio a tutto: la pillola del buon umore, gli esercizi del buon umore, il cibo del buon umore etc. Più la società crea queste ossessioni e più la gente vive male, perché perde la capacità di trovare il meglio e la forza dentro se stessa.
«Queste sono dipendenze! Con un’alimentazione varia ed equilibrata gli alimenti stimolatori delle molecole del benessere s’introducono naturalmente, senza pensarci.»
 
Uno degli organi più importanti per la depurazione del corpo è il fegato, quali sono gli alimenti a esso nocivi?
«Anche qui, nocivi per chi e di che età? Tutti i grassi saturi di origine animale comunque sono pesanti per il fegato, se poi sono fritti ancora peggio.»
 
È vero che la carne cotta alla brace può risultare nociva?
«Si, soprattutto se annerita, perché si forma una molecola cancerogena (il benzopirene). La cottura della carne alla brace è una controindicazione soprattutto in caso di tumori. Chi ha familiarità di cancro al colon o allo stomaco farebbe bene a evitarla, quanto meno di abitudine.»
 
I cibi light fanno dimagrire?
«Guardi, non voglio scatenare polemiche. Comunque, come ho premesso all’inizio, un profilo nutrizionale non è sempre solo una questione di calorie.
«Secondo me, se una persona mangia cibi light e poi è frustrata, insoddisfatta e si abbuffa di dolci e cioccolata perché ha fatto abbassare troppo la glicemia, sicuramente l’effetto è esattamente l’opposto. Con un’alimentazione equilibrata, anche senza cibi light industriali, le persone tornano in forma.
«Diciamo che sono poco consigliati, solo in casi particolari e raramente. Light può essere la nostra cucina. Come risulta dalle ricette dietetiche che metto nel mio sito web, dove ho anche postato l’ABC della cucina leggera, una lunga trattazione che prende in considerazione molti aspetti.»
 
Esistono oli dietetici?
«Dietetico per cosa? Dietetico non è sinonimo di dimagrante. Non si può rispondere a questa domanda.»
 
Il pane fa ingrassare?
«Anche qui dipende: quale, quando, a chi, che età, cosa fa etc.»


 
I prodotti integrali sono meno calorici dei corrispettivi raffinati?
«Hanno di diverso da quelli raffinati soltanto il fatto che sono lavorati col chicco intero: il chicco dei cereali ha una guaina protettiva chiamata pula, se la si toglie abbiamo il cereale raffinato, se la si mantiene il cereale si definisce integrale.
«Il che per molti casi può essere suggerito perché ricco di fibre, enzimi e Sali minerali: il magnesio e il manganese per esempio vengono eliminati fino all’80% con la raffinazione. Ma non tutti possono mangiare le fibre dei cereali integrali, come al solito dipende
 
Per dimagrire bisogna eliminare i carboidrati? Sostituire lo zucchero da tavola con fruttosio può veramente aiutare a ridurre le calorie?
«È possibile far dimagrire gli obesi con un po’ di pasta, le basta questa risposta? Lo zucchero raffinato è poco salutare in ogni caso, ma dipende dalla persona cosa consigliare in alternativa.»
 
Ci sono alimenti specifici che aiutano a contrastare l’insorgere della cellulite?
«Direi che ci sono quelli più a rischio, consiglio di evitare salumi e formaggi molto grassi e fritti, come pure tutte quelle schifezze industriali confezionate, sia dolci sia salate, come patatine e simili o dolcetti pieni di grassi di dubbia provenienza».
 
Quale alimentazione suggerisce alle donne in menopausa?
«Miglioro la situazione a molte donne over 50. Ma l’argomento è vasto e troppo personalizzato, a seconda dei casi comunque in genere consiglio di ridurre o evitare carne rossa e zuccheri raffinati, ma è solo un esempio, ci vuole la visita di un’ora per un programma personalizzato.»
 
Cosa ne pensa dei cibi surgelati e dei conservanti?
«Consumarli il meno possibile, specie i conservanti che sono nei prodotti industriali. Sono dannosi per varie ragioni, compresa l’insorgenza di sensibilità al cibo e tumori».
 
Consiglia i prodotti biologici, quali e perché?
«Non posso rispondere a questa domanda, insisto sul fatto che dipende dalla persona. Li consiglio, valutando caso per caso, come faccio a dirle quali? A volte si quindi a volte no, specie se contengono oli dannosi alla salute come quello di palma »
 

 
Si fa un gran parlare di fare scorta di omega 3, in quali alimenti sono contenuti e perché danno tanto beneficio?
«Li troviamo nei pesci: salmone, sgombro, pesce spada, acciuga e trota soprattutto e nell’olio di lino o nei semi di lino, in noci, spinaci, soia e olio di oliva. Sono ottimi perché contrastano l’accumulo del colesterolo dannoso e svolgono un’importante funzione antinfiammatoria, in contrasto con l’accumulo di omega nel corpo.»
 
L’approccio nutrizionale è diverso per coloro che svolgono un’attività amatoriale (più o meno intensa) e per chi pratica invece uno sport agonistico?
«È diverso per ogni persona, figuriamoci in caso di attività sportiva intensa! È necessario un programma dettagliato per allenamenti e gare.»
 
Cosa ne pensa dell’uso di integratori, prodotti omeopatici e di erboristeria?
«Cautela, cautela e cautela. Non che sia contraria, ma è bene prestare attenzione, la fitoterapia non è uno scherzo, anche le piante hanno i loro effetti collaterali e non si possono dare a chiunque!
«Molti erboristi e naturopati propongono diete (non sempre sono nutrizionisti, a meno che non abbiano la specializzazione) con l’obbligo di acquisto di una marea di prodotti e integratori.
«Ricordiamoci che chi ha un negozio pensa ovviamente alla cassa, lo dico apertamente, un consulente del benessere dovrebbe essere estraneo alla logica di una bottega.
«Qualche integratore è consigliato sicuramente, ma molto meno di quanto uno si aspetti, anzi a certe persone va addirittura tolto.»
 
Ha qualche sano «rimedio della nonna» che vorrebbe lasciarci?
«Si, torniamo un po’ a una cosa dimenticata: la saggezza! Le diete di moda fanno solo male.»
 
Abbiamo parlato tanto di prevenzione quale miglior cura, vuole lasciare ai nostri lettori qualche consiglio?
«Prevenzione per cosa? Siamo sempre lì. Diciamo che uno stile di vita attivo e un’alimentazione calibrata per le proprie esigenze, aiutano a prevenire le malattie della società del benessere come cardiopatie, obesità, diabete, ipertensione e via dicendo.
«Dalla mia esperienza, posso dire che le diete iperproteiche per ottenere un calo veloce del peso creano dei disturbi di vario genere, sia al sistema nervoso, sia all’apparato vascolare e ai reni, etc. Inoltre, finito il rigido regime si riacquista il peso perduto con l’aggravante che ci si è rovinati la salute.
«Nonostante questo il mercato le propone ugualmente. Pertanto la sua domanda iniziale sul perché rivolgersi allo specialista della Nutrizione chiude il cerchio: un’alimentazione personalizzata è l’unica strada per non cadere nell’inganno delle diete di moda.»
 
Nadia Clementi - [email protected]
Dott.ssa Maria Cristina Ferri - www.mariacristinaferri.it