Michelin: Alto Adige superstar – Di Giuseppe Casagrande

Nel firmamento altoatesino brillano 26 stelle, solo 8 in Trentino. Campiglio perde una stella. Unica consolazione la stella verde al «El Molin» di Cavalese

Il simpatico omino Michelin, simbolo della Guida più famosa del mondo.
 
Alto Adige superstar. Questo il responso della mitica Guida rossa Michelin, la più autorevole, ambita e temuta dagli chef dell'«haute cuisine», presentata ieri in Franciacorta. Nel derby culinario dell'alta ristorazione regionale l'Alto Adige ha conquistato ben 26 stelle (un record, con 3 new entry) contro le 8 del Trentino che viceversa retrocede di un posto avendo perso per strada una delle tre stelle da tempo presenti a Madonna di Campiglio: il Dolomieu.
 

L'altoatesino Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus, 3 stelle Michelin.
 
 Il mitico «St. Hubertus» dello chef Norbert Niederkofler (3 stelle)  
La Michelin ha premiato con una pioggia di stelle i ristoranti altoatesini. Uno su tutti in particolare, che da anni è assiso sul gradino più alto del podio (tre stelle), vale a dire il St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina di San Cassiano in Badia (nume tutelare Norbert Niederkofler). Confermate altresì nel firmamento stellato altoatesino le due stelle ai ristoranti Terra (Sarentino), Einhorn (Mules) e Trenkenstube (Tirolo).
Tre le «new entry»: la Stua di Michil (Corvara in Badia), chef Simone Cantafio, che ha riconquistato la stella perduta l'anno scorso, la «Luisl Stube» di Lagundo con lo chef Luis Haller dello Schlosswirt Forst e il Ristorante «Suinsom» dell'Hotel Tyrol di Selva Gardena con lo chef Alessandro Martellini.
 

Alessandro Gilmozzi (El Molin di Cavalese) premiato con la stella verde.
 
 Alessandro Gilmozzi («El Molin» di Cavalese) premiato con la stella verde  
ll Trentino si consola con la stella verde assegnata ad Alessandro Gilmozzi, chef patron del ristorante «El Molin» di Cavalese, paladino della sostenibilità ambientale.
L'anno scorso era stato premiato l'Agritur «El Mas» di Moena di Stefano Croc.
La «Green Star» Michelin è un riconoscimento che premia i ristoranti all'avanguardia nel campo della ecosostenibilità.
«Oltre ad un piccolo orto di proprietà con piante spontanee, – scrive la Michelin nella motivazione del premio. – El Molin dispone di un vivaio di fiducia ad alta quota, Mas Vinal, per l’approvvigionamento di fiori eduli ed erbe di montagna.
«Vero e proprio animatore territoriale di sostenibilità, il punto di forza di Alessandro Gilmozzi è anche la capacità di coinvolgere ricercatori e fornitori in progetti di recupero di varietà antiche, nonché di produzioni totalmente ecosostenibili.
Nei suoi menu Gilmozzi rivela tutto il suo amore per la montagna e il territorio: affumicature realizzate al momento, un incredibile utilizzo di erbe autoctone, cortecce, licheni, resine, accanto a formaggi unici, l'intenso sapore della selvaggina, pesci d'acqua dolce, mentre creatività e ricerca lo guidano verso cotture particolari. Una cucina d'artista.»
 

Riccardo Bosco, chef patron del Ristorante Boivin di Levico Terme.
 
 Il Trentino perde una stella (il Dolomieu). Otto i ristoranti premiati  
Otto i ristoranti trentini premiati dalla Guida Michelin 2023: Locanda Margon di Ravina di Trento, chef Edoardo Fumagalli che propone tra i vigneti della famiglia Lunelli (Ferrari spumanti) i suoi piatti d'autore; il ristorante «PB» di Peter Brunel (Linfano di Arco), tempio dell'alta cucina gardesana; il ristorante «Senso» di Alfio Ghezzi al Mart di Rovereto; «Il Gallo Cedrone» (chef Sabino Fortunato) e la Stube Hermitage (chef Giovanni D'Alitta) di Madonna di Campiglio; «El Molin» di Cavalese (chef Alessandro Gilmozzi), «Malga Panna» di Moena (chef Paolo Donei) e «L Chimpl» di Sèn Jean di Fassa (chef Stefano Ghetta).
 

Maso Palù (Brentonico), una «new entry» tra i Bib Gourmand Michelin.
 
 I nuovi ingressi in guida: Locanda delle Tre Chiavi, Due Spade, Grual e Camorz  
Tra i nuovi ingressi in guida forieri di eventuali riconoscimenti stellari nelle prossime edizioni figurano il ristorante Grual (Pinzolo) all'interno del Lefay Resort & Spa Dolomiti, la Locanda Camorz a Mezzocorona  tra i vigneti della Piana Rotaliana con veranda (in inverno chiusa e riscaldata, in estate aperta sui filari), la Locanda delle Tre Chiavi di Isera dove Sergio in sala e Annarita in cucina propongono con passione il meglio degli ingredienti stagionali del Trentino e l'antica Osteria a Le Due Spade di Trento, chef Simone Bordignon, con una stube bellissima che profuma di storia. In Alto Adige il Burjè 1968 a Corvara in Badia, il Cocun Cellar di Ciasa Salares a San Cassiano in Badia e il Tubladel a Ortisei.
 

Annarita e Sergio Valentini, numi tutelari della Locanda delle Tre Chiavi (Isera).
 
 I Bib Gourmand. Due new entry: Boivin (Levico) e Maso Palù (Brentonico)  
Due new entry in Trentino anche per quanto riguarda i Bib Gourmand, il simpatico omino Michelin che con il suo faccino sorridente premia i locali che offrono una piacevole esperienza gastronomica con un menu completo a 35 euro.
Sono il Ristorante Boivin di Levico Terme, chef Riccardo Bosco, e Maso Palù di Brentonico, ai fornelli Emiliana Amadori. Confermati: la Vecchia Sorni (Lavis), la Storica Osteria Morelli (Canezza), Blumenstube (Sant'Orsola Terme), El Mas (Moena), Foresta (Moena), Cipriano (Calavino), Casa del Vino (Isera), Nerina (Romeno), l'Antica Osteria (Ossana).
 

L'antica Osteria a Le Due Spade di Trento, nuova gestione.
 
 Pioggia di stelle in Alto Adige. Ecco tutti i ristoranti premiati  
Pioggia di stelle in Alto Adige. La Michelin ha confermato le tre stelle (il massimo dei riconoscimenti) al «St. Hubertus» di San Cassiano in Badia che Norbert Niederkofler ha portato nell'empireo stellato dell'alta cucina con il suo straordinario estro creativo che trae ispirazione dai prodotti anche più umili del territorio, della montagna in primo luogo.
Mantengono le due stelle: il Ristorante «Terra» di Sarentino (chef Heinrich Schneider), il «Trenkerstube» dell'Hotel Castel Tirolo (chef Gerhard Wieser) e il ristorante «Gourmetstube Einhorn» del Romantik Hotel Stafler di Mules (chef Peter Girtler).
 
Novità sul fronte dei ristoranti premiati con una stella. Riconquista la stella perduta l'anno scorso La Stua di Michil (Corvara in Badia) con lo chef Simone Cantafio e la conquistano per la prima volta la Luisl Stube di Lagundo con lo chef Luis Haller dello Schlosswirt Forst e il Ristorante Suinsom di Selva Gardena con lo chef Alessandro Martellini.
Suinsom in ladino significa in cima ed è proprio lì che il Suinsom dell’Hotel Tyrol – dal 1966 punto di riferimento dell’hôtellerie della Val Gardena - vuole portare i propri ospiti: sulle vette del gusto, accompagnandoli in un viaggio gourmet per palati raffinati, creatività e tradizione con un pizzico di innovazione.
 
Conferme per il «Ristorante 1908» del giovanissimo Stephan Zippl (Renon), per l'Acquarol (Appiano) di Alessandro Bellingeri e Perla Edith Becerra Cardenas, per il ristorante «Zur Rose» (Appiano), per il ristorante «In Viaggio» di Claudio Melis (Bolzano), per l'Apostelstube (Bressanone), per Kuppelrain (Castelbello).
E ancora: confermata la stella ai ristoranti Tilia (Dobbiaco), Schoeneck (Falzes), Prezioso (Castel Fragsburg, Merano), Sissi, il ristorante di Andrea Fenoglio (Merano), Anna Stuben (Ortisei),  Alpenroyal Gourmet (Selva di Val Gardena), Zum Loewen (Tesimo) e Johannesstube di Theodor Falser (Nova Levante). Perde la stella Astra (Collepietra). Il Ristorante Apostelstube di Bressanone è stato premiato per il miglior servizio in sala grazie alla coppia Michael Falk ed Eleonora Corazza.
 

Antonino Cannavacciuolo premiato dalla Michelin con le 3 stelle.
 
 Antonino Cannavacciuolo entra nell'Olimpo dei «tre stelle»  
I ristoranti tristellati Michelin salgono a dodici con l'ingresso nell'Olimpo della star televisiva Antonino Cannavacciuolo, chef patron con la moglie Cinzia Primatesta di Villa Crespi (lago d'Orta, provincia di Novara). Confermate le tre stelle al St. Hubertus di San Cassiano in Badia (chef Norbert Niederkofler) al Ristorante «Piazza Duomo» di Alba, al ristorante «Da Vittorio» (Brusaporto, Bergamo), al «Reale» (Castel di Sangro, L'Aquila), all'«Enoteca Pinchiorri» (Firenze), al «Mudec» di Enrico Bartolini (Milano), all'«Osteria Francescana» (Modena), alla «Pergola» (Roma), alle «Calandre» (Rubano, Padova), al «Pescatore» di Nadia Santini (Runate, Mantova), a «Uliassi» (Senigallia).
 
Conquistano le due stelle il Ristorante Acquolina (Roma) all'interno dell'Hotel The First, chef Daniele Lippi; l'Enoteca La Torre (Roma) chef Domenico Stile; il Ristorante George by Heinz Beck (Taormina), chef Salavotore Iuliano; la Locanda Sant'Uffizio di Enrico Bartolini (Panango, provincia di Asti), chef Gabriele Boffa, langarolo Doc, profondo conoscitore della cucina piemontese.

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Giuseppe Casagrande – g.casagrande#@ladigetto.it